A pesca
Ciao Papo,
oggi sarò ermetico, sintetico come piace a te. Lapidario, che dirti lapidario in questo momento sembra una di quelle battute coraggiose e dissacranti che a te piaceva tanto sparare. Oh, ma se ti fa ridere, ridi pure bello mio!
Ci hai lasciato così: Forte, Libero e Bello come il Sole. Con una rete da pesca in mano. Quella stessa rete che sto usando tutte le notti per ripescare lettere, foto, video, canzoni. Tutti i ricordi del vissuto insieme, di qua dall’Infinito. Quella stessa rete che ogni giorno grazie alle “Lettere a Papo” pesca tra persone sconosciute, amici cari ed anime sensibili che si tengono insieme in questo vuoto indefinito ed indefinibile nel quale ci hai lasciato saltando lo steccato della vita per regalarti al Mistero Infinito dell’Essenza. L’Essenza di tutto e del contrario di tutto, di ciò che è e ciò che non è, del materiale e dell’immateriale, di ciò che si vede e di ciò che è invisibile, del vero e del falso, della vita e della morte. Di questa matassa di emozioni, abbracci, sangue, lacrime, giocattoli, peli di cane e gatto che si rimescolano insieme e costituiscono la Natura e la naturale sostanza propria e permanente di ‘sta ruota che gira, di questi pianeti senza assi, di queste orbite orbe, di questo dolore cieco, di questa gioia muta, di questo Infinito che non si vede ma esiste, cazzo se esiste!
Dai, vai che ne hai mille da fare… far sorgere il sole, scorrere l’acqua giù dalla montagna, montare il vento, riempire la marea e per noi, qua giù, far suonare la sveglia!
Papà
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1 Comment
ogni lettera che leggo è un colpo al cuore