La Custode delle Lettere
Ciao Papo,
hai sentito ieri sera Teoremi e Postulati di Zamo su dolore ed Energia? Per scrivere il soggetto del tuo film. L’Energia vitale che la tua storia ed il mio scriverti le lettere stanno mettendo in moto in tutto il mondo al di qua dell’infinito? Mente “Diabbolica chill tropp Gruoss”! Altra bella serata tra amici! E la telefonata di Salvo per farmi le “condoglianze”? Che ridere!
“Ciao Andrea, sono Salvo, l’amico di Fabio”.
Io: “Ciao Salvo”.
Salvo: “Scusa per la mia assenza, volevo dirti che da quando…” e giù un pianto ininterrotto.
Io, ridendo, perché cosa devi fare se non ridere: “Dai, Salvo, tranquillo, organizzati con Fabio che ci abbracciamo di persona!”.
Che risate che mi sono fatto Papo! Genuine, spontanee, non per prendere in giro Salvo, povero, ma per la paradossalità della situazione, sarà una scena del film la telefonata con Salvo! Ah, poi ricordami che devo sempre scriverti delle condoglianze più surreali, questa con Salvo è da podio.
Poi, Papo, hai visto che sull’altro fronte, il libro epistolare, conosci anche queste parole complicata, Papo, ora che sei Luce abbagliante? Mi scusi se io continuo a parlarti così com’eri, il mio bimbo di dieci anni? Poi mano a mano che passano i giorni, i mesi e gli anni da qui alle lettera 14.500 vediamo strada facendo se sentirò che sei cresciuto di età anche nell’Infinito di qua. Ti stavo dicendo che abbiamo fatto anche la squadra di lavoro sulle lettere per farle diventare un Bestseller! Una squadra di cinque Custodi delle Lettere: Antonietta, Arianna, Manuela, Simona e Valeria, in ordine alfabetico. Come mi dicevi tu, frequentando Totta e le tue amiche a scuola, le ragazze sono un po’ smorfiosette a volte. Queste, Papo, hanno però le ovaie quadrate e vedrai che rulli compressori!
Oggi Papo lascio che sia Arianna, la prima Custode delle Lettere a salutarti:
Caro “PJ”,
‘stasera si comincia a fare sul serio. ‘stasera si comincia a sfogliare le lacrime scritte del tuo papà un po’ attore, un po’ scrittore, un po’ cappellaio matto, ma soprattutto padre sfinito da un dolore indicibile. Che non si può comprendere. Che IO non posso comprendere e che pure ha attraversato anche la mia lunga e già faticosa estate, spezzandola del tutto.
Non posso scriverti lettere belle, piene, dense come il tuo babbo. Così mi fermerò a questa. Ma anch’io – come il tuo babbo – sfogo me stessa nella scrittura e quindi anch’io oggi ho bisogno di scriverti, forse per chiederti il permesso di prendere tra le mie mani la tua vita. Sfogliarla. Magari permettermi di dire pure qualcosa su come il tuo babbo l’ha scritta.
E come si fa?! A entrare nella vostra vita così?! Ti ho visto un paio di volte, forse una soltanto. Eppure mi sembra di conoscerti. In questi anni ho raccontato alcune tue battute come se te le avessi sentite dire dal vivo. Anche i tuoi genitori li ho visti poco. Ma ci avevo fatto una gita nelle colline toscane, tanti anni fa. E quante volte ho raccontato di quello strano e divertente tatuaggio con bee beep e wile e. coyote che papà porta sul suo braccio!!! Mi ha ispirato simpatia fin da subito!
Mi sembra di averti visto crescere tra le coccole, le gite, le battute strepitose e a volte irriverenti, le batoste, le paure, le battaglie che in questi anni hanno segnato la tua vita e quella della tua famiglia. Ho seguito l’autenticità e l’impegno verso una società più equa, sostenibile, accogliente – migliore insomma – che i tuoi genitori cercano di praticare.
‘Facebook fa tanti danni’, dicono molti. Io invece credo che siano le persone a fare ‘i tanti danni’ e che faccialibro sia solo un modo in più per dirci e dire le cose. Grazie a facebook io ho conosciuto persino un supereroe! È che poi mi sono alzata una mattina e il mio ex marito (che è un ex marito, ma non sarà mai un’ex persona speciale) mi aveva scritto dalla Cina, subito, appena aveva saputo, per dirmi che quel supereroe era tornato sul suo pianeta speciale. Ho sentito una fitta al cuore e ho pianto. Ho pianto subito e per tutto il giorno. La notizia più triste di un anno triste.
E cosa si può fare per aiutare chi è rimasto?! Un senso di vuoto e di impotenza ti prende.
Ma quando il tuo babbo ha cominciato a scriverti e a pensare di raccontare la tua storia, ho subito pensato che forse questo potevo farlo: leggere. Correggere se serve. Dare idee se me ne verranno. Sono più matta di lui e penso anch’io che la tua storia possa e debba essere raccontata. Per farti conoscere, per provare a liberare almeno un po’ di dolore che avvolge oggi la tua casa; per provare a farlo volare via, quel dolore.
Ecco. Per questo metto da parte paura, modestia, altri impegni e mi metto qui, comincio ora. A leggerti. Sperando che questo in qualche modo possa servire. Tu accompagnami. Dammi un po’ dei tuoi super poteri per non perdermi nelle righe più difficili, perché gli occhi non si riempiano di umidità impedendomi di andare avanti. Stai un po’ con me.
Caro PJ,
col passare del tempo, non è che diventa più facile. Anzi: mi sembra di averti un po’ qui; mi sembra di vederti giocare, con i miei nipoti tornati improvvisamente bambini. Erano vivaci come te, sai? Irriverenti e con delle battute sempre spiazzanti. Ti sarebbero piaciuti e sicuramente tu saresti piaciuto loro. Soprattutto a R., lo gnomo piccolo, che pure ha già 17 anni. Ti avrebbe insegnato un sacco di cose sugli insetti e penso vi sareste divertiti. Ci pensavo, mentre leggevo qualche tua battuta che avrebbe fatto ridere anche loro.
È difficile, sai? Vengo da 4 giorni di eventi belli, commoventi, di musica, teatro, filosofia che ho voluto tanto e di cui sono rimasta felicissima. Con De André forse ti saresti annoiato, ma Cirano ti sarebbe piaciuto penso! Rimettermi a leggere la tua storia mi fa sentire un po’ in colpa, per essere stata felice. Ma – come dice il tuo babbo – il miglior modo per omaggiarti è sorridere e ricordarti e raccontare la tua storia. Il tuo papà ci tiene tanto. Ma non so mica se riuscirò ad aiutarlo come crede… Speriamo! E se va in porto, voglio una dedica tutta per me vicina al tuo nome 🙂 Quello vero. O quello di tutti, Papo. Il “mio” è PJ, ma perché mi piaceva il suono un po’ slang che mi pareva facesse figo!
Fallo dormire il tuo babbo. Ha bisogno di fermare la corsa. Solo un attimo, per riprendere fiato. Ferma un po’ i suoi pensieri. Perché non ne abbia paura. Anche i guerrieri e anche i supereroi hanno bisogno di riposare e tu lo sai meglio di chiunque altro, no?!
Ciao PJ, ricomincio a sfiorare la tua vita…
Arianna
Oh, Papo sai che Totta è diventata più alta di te?
Dieci Papo, 10 come il numero di maglia di Pelé, Maradona, RobertoBaggio e Messi…
“Papo c’è. È diventato l’energia che gira tra le anime delle persone che sta avvicinando e unendo”.
Faccio quel che devo fare, quel che si deve fare di giorno per portare a casa la pagnotta, starei solo a fare tutto quel tutt’altro insieme a te che mi tiene vivo. Se tu mi aiuti Papo io ce la farò a farcela! Ti ringrazio tanto Papone mio Bello!
A domani Ragazzo dei baci e degli abbracci!
Papà
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