Due novembre…

Ciao Papo,
due novembre, oggi è il tuo giorno… Sono venuto a cercarti al cimitero ma tu non c’eri e facevi bene a non essere lì, cazzo! Ma che posto triste e desolante. Ma solo dei fottuti tristoni indefessi possono realizzare un luogo così avvilente. Anziché esserci lapidi al neon, con luci a intermittenza, bagliori, petardi, stelle filanti, canzoni e battute, ci sono fiori appassiti e facce tristi. Fortuna che almeno c’è la tua Bellissima faccia, il tuo soprannome, che ti sei dato tu stesso perché da piccolo non sapevi dire Jacopo e dicevi di chiamarti Papo, un nome allegro che rimbalza nel palato mentre lo pronunci. E quella scritta che più di chiunque altro nella vita ti sei meritato: SuperEroe!
Ieri erano i Santi, poi ci sarà il giorno della terra, il giorno delle donne, il giorno contro il cancro, il giorno del cuore, il giorno contro il fumo. Ogni giorno una ricorrenza, se no sembra che non ci ricordiamo delle cose, quando basterebbe semplicemente viverle. Quando basterebbe semplicemente distribuire il lavoro e le opportunità e non tenersi tutto per sé. Quando basterebbe capire che i figli degli altri sono anche i nostri figli, perché sono il nostro futuro. Ciò per cui facciamo tutta ‘sta cazzo di fatica a metterci in piedi e andare a produrre reddito ogni santo giorno per una vita intera. Papo, l’hai messo nel culo a tutti e sei andato a fare quel cazzo che volevi proprio così come dicevi di voler fare da grande, Bravo! Hai fatto bene! Sono contento per te! Noi uomini di ‘sto mondo, anziché renderci le cose più semplici e alla portata di tutti, anziché creare un paradiso terreno, facciamo tanti di quei disastri, complicazioni e casini che a tratti rendiamo questa realtà simile a una galera. Siccome tu non sei più qui fisicamente, piano piano riesco a sentire più miei figli i cuginetti, Melindo, Emma Sun, Diedo e quella sciamannata di Sveva. Sveva una volta la settimana dorme da noi, so che è lei, la coccolo come se fossi tu e le voglio ancora più bene, sapendo che è lei e non sei tu e voglio ancora più bene anche a te. Ieri mi ha scritto Ualto, il mio amico scienziato:
Ciao, ma stai chiudendo il gruppo “Un Papo al giorno”? Mi hai estromesso e io se possibile voglio rimanerci. Visto che ci sono ti racconto una piccola cosa carina che mi hanno detto i miei figli l’altro giorno a pranzo e a cena. Verso la fine del pranzo mio figlio prende la parola: “Com’è divertente il libro di Andrea”. Io, colto un po’ in contropiede: “Scusa?”. E lui: “Eh, quello di ‘Mamma ho fatto la cacca dura come lo zoccolo di uno gnu!”. Attacca anche mia figlia: “Lo sto leggendo anch’io, che ridere!”. E via alle citazioni recitate in modo a dir poco confusionario tra i due ma, credimi, molto esilarante. A cena, dopo che per tutto il pomeriggio li avevo visti a spot tenere in mano il tuo libro, mio figlio mi fa: “Papà, certo che questo Papo è un bambino molto vivace, che peccato non averlo conosciuto, sono sicuro che saremmo diventati amici!”. “Già che peccato…” ho risposto io. Ma sai come sono i bambini, non hanno lasciato passare un attimo che ancora tra tutte e due, correggendosi a vicenda, a recitare le frasi celebri… E giù a ridere. Che spettacolo!
Che Spettacolo che sei Papo! Continui a vivere nella vita dei nostri amici, dei nostri futuri amici e di Tutto il Mondo!

Papo, ieri sera Totta fa: “A che età si può avere il cellulare?”. Mamma: “Quando si è più grandi che si sta a casa da soli”. Totta: “Sì certo, quando ci dobbiamo sentire per dirci: Sì, ciao, sono a casa, tutto bene! Sì sto mangiando e facendo i compiti, Sì è scoppiato un incendio e sta andando a fuoco la casa!”.

Pranzo, tu Papo aggiungi del tonno al risotto giallo. Dopo qualche cucchiaiata fai: “Questo cucchiaio puzza come il mio pisello dopo tre giorni che non lo lavo!”. Mamma: “Che schifo, Papo!”. Tu: “Ma’, il mio pisello è pulito! È il cucchiaio che puzza…”.

Totta ci mostra i suoi disegni ad acquarello fatti al laboratorio di pittura. Ci complimentiamo. Ci dice che due suoi amichetti hanno ricevuto dei super complimenti dalla maestra Musa: “Jacopo e Lorenzo hanno disegnato dei fiori come Van Gogh”. Tu Papo: “Si sono tagliati un orecchio!!?”.

Fattoria, il gallo sottomette e feconda la gallina, realizziamo che la riproduzione degli animali è sempre piuttosto violenta. Totta: “Pensate povera la femmina del rinoceronte…”.
Papo, la Fortuna che ho ad avere due figli come voi, è una cosa rara! Stasera mentre l’abbraccio e la bacio lo dico anche a Totta!

Ciao Bel Muso!
Papà
lett-55

Sharing is caring!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *