Babbo Natale e l’orticaria

 

Ciao Papo,

come ogni anno avete cominciato da fine settembre a chiedere di fare l’albero. Ci sei anche tu con Totta a chiederlo vero? Ogni tanto Totta ci pianta delle grane con ‘sto albero… Se riesci, ora che sei spirito celeste, polvere di stelle… Ma la finisco o no di scrivere cazzate?! Sei morto. Sei morto e qui non ritorni. Anche se di coincidenze strane da quel maledetto 22 agosto ne sono successe tante, nei prossimi giorni magari le elenco e le metto tutte in fila. Vorranno dire qualcosa? Sei tu che non puoi penetrare la materia e allora con quel che hai a disposizione ti esprimi come riesci, così? Sei morto Papo. Porca puttana se sei morto. Morto, morto, morto. Ieri la Nonna piangeva è andata via prima da lavoro perché non riusciva a smettere di piangere. Abbiamo cenato giù dai nonni, in tuo onore mi sono scofanato tre piatti di pasta. A me tristezza e nervosismo mettono fame. Altro che yoga, prepugilistica e corsa. Papo, cazzo ti scrivo a fare che sei morto e non mi senti? È che tu sei l’unica cosa Vera e Viva per me. Tranne Totta è tutto morto intorno a me. Nessuna voglia e nessuno stimolo. Tanta voglia di amare qualcuno di vivo che mi voglia amare. E ci dobbiamo preparare anche a ‘sto cazzo di Natale. Dobbiamo far finta di essere una grande famiglia unita. Quando tutti, chi più chi meno, avremmo solo voglia di sbattere la testa contro il muro e gridare: “Porco dio bastardo! Rotto in culo di un dio di merda! Ridacci Papo, dio cane ingiusto e vigliacco!”. “Dio, che non c’era e giurava di esserci… Ah se giurava di esserci e non c’era”. I compleanni degli altri bambini si possono evitare ma come cazzo si fa ad evitare il Natale? Totta non sta più nella pelle… Ieri l’altro abbiamo cominciato a guardare i film di Natale, “Snow Buddy” con la mamma ed “Elf” con me. A me è andata meglio vero? Fa sempre ridere Elf!

Totta vuole chiedere a Babbo Natale un gatto. Un gattino che non litighi con Luna. Le spiegavo che non è tanto il gatto ma Luna che, essendo una fucking bastard di cane da caccia, ha l’istinto predatorio molto forte. “Dovremmo chiedere alla veterinaria come si fa” le ho detto. Allora Totta ha realizzato la soluzione: “Papà, tu domani a lavoro stampi tante belle foto a colori di gatti e le appiccichiamo per tutta casa. Una vicino alla ciotola del cibo, una vicino alla cuccia di Luna, una dove dorme in camera vostra, così si abitua alla presenza dei gatti e non li vuol mangiare!”. Papo, dovevi sentire come me lo spiegava bene! Ti ricordi la Dottoressa Cotti e l’altro veterinario? Ti ricordi che da Piccolo etologo quale eri ti trattavano al loro pari spiegandoti per bene tutto quello che avrebbero fatto alla tua fidanzata a quattro zampe? Devo dirlo anche a loro che sei morto, la prossima volta che ci porto Luna? Perché io devo dire una cosa così brutta di una persona così Bella? Perché devo portare tristezza, nostalgia e smarrimento quando tu eri una carica esplosiva di Casino, Gioia e Divertimento? Ieri la mamma è andata a colloquio con Maestra Musa, Totta va meglio! Totta sta proprio facendo un suo percorso, dice Musa. Dall’apatia iniziale, il non voler parlare e lo starsene per i fatti suoi, pian piano si è ripresa. Partecipa, ha voglia di parlare, di fare e di stare con gli amici. Ogni tanto si alza e va alla cattedra ad abbracciare la Musa, e tutti gli altri bimbi sono così bravi e gentili che non recriminano anche loro attenzione ma lasciano che Totta faccia, perché ne ha bisogno. La matematica… Beh, Papo, la matematica sai che dalle nostre parti non è mica ben vista e anche Totta conferma la regola di famiglia. Anche Luna non rispetta la matematica dei cani, pensa un po’ te… Ieri sera io e lei siamo saliti prima ed eravamo in casa da soli, guardavo dei video che ti ritraevano, lei sentiva la tua voce e ti cercava per casa. Papo, come cazzo si fa a convivere con ‘sta cazzo di morte di merda?

Io riesco a conviverci solo così:

 

Totta rosicchia grissini e Papo la cronometra. Papo: “Sembri un castoro che rosicchia i tronchi d’albero”. Totta: “Perché i castori rosicchiano il legno?”. Papo: “Certo! Per costruire le dighe!”. Totta: “Che intelligenti i castori a costruire le dighe, io faccio già fatica a rosicchiare i grissini…”.

 

Infortunio di Ronaldo durante la finale degli Europei, Totta: “Io non giocherò mai una partita di calcio”. Papo tutto tronfio: “Io sì!”. Totta: “E se ti fanno male?”. Papo: “Esco dal campo piangendo…”.

 

Papo, te lo ricordi il pensiero per Babbo Natale che ha scritto Totta l’anno scorso? Leggilo un po’…

 

Totta porta dentro di sé la Forza di due bambini e intorno a sé ha l’Amore che ricevono due bambini.

 

Ciao Pistoletto mio Bellissimo, continua a mietere coincidenze, abbiamo bisogno di sapere che ci Sei, altrove, e continui a divertirti!

Papà

 

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