Buddha, verdure e tartarughe
Ciao Papo,
te lo ricordi il “Mezzo sorriso del Buddha”?
Estate scorsa, vacanza in Trentino, in giro in bici tra campi di mele. Io pedalavo e tu mi raccontavi le tue nuove trovate, mi sa che stavi provando a spiegarmi come si fa a giocare a Magic, io non capivo e tu come al tuo solito mi prendevi in giro facendo il citrullo e ridevi. Sentendoti ridere e guardando il tuo sorriso mi venne in mente ‘sta cosa che mi aveva detto qualche anno fa un’amica:
“Il mezzo sorriso del Buddha” è scientificamente provato che non sorridiamo perché siamo felici, ma siamo felici perché sorridiamo. E questo è il segreto del mezzo sorriso del Buddha, cioè quel modo di tenere le labbra, non in un aperto sorriso, ma un sorriso appena accennato, quasi impercettibile che però c’è, e mantiene i muscoli del viso in una posizione tale per cui la risposta ormonale che ci restituisce il nostro sistema endocrino è di felicità, serenità, benessere. A volte quando si è molto giù non è per nulla facile, assumere quell’espressione, ma se la si forza e la si mantiene, dopo un po’ ci si sente meglio.
Mentre ti dicevo che ogni tanto provavo a metterla in pratica mi anticipasti dicendomi: “Ecco perché faccio sempre i sorrisi e sto bene a far ridere tutti i miei amici!”.
Nik: “Papo, senti come è buona! Prova ad assaggiare questa crocchetta di spinaci!”. Papo in un nano secondo aziona l’infallibile eco-scandaglio e sentenzia: “Le crocchette di spinaci non mi piacciono perché sono verdi come le tartarughe e a me le tartarughe non piacciono! Ah, a proposito: sapete che tutte le volte che vedo del cibo verde mi faccio questo ragionamento?”.
Non hai mai smesso di sorridere e di far ridere, tantomeno adesso che ci serve ancora più di prima, grazie Papo!
Papà
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2 Comments
Ti abbraccio Andrea.
Un pò mi specchio in te: ipersensibile, tenacemente agnostico, fin troppo lucido… Al cospetto del Dolore più grande sarebbe più facile abbandonarsi, compiangersi, cullarsi nella promessa del Paradiso.
Ti ammiro – te e la tua famiglia.
Ciao Roberta, me lo prendo tutto il tuo abbraccio, grazie!
Non so se sarebbe più più facile, a me viene spontaneo fare così.
Faccio solo quel che devo e ciò che devo a Papo è quel che mi fa stare meglio.