Ogni volta che chiudo gli occhi
Ciao Papo,
oggi è oggi è ieri o domani? Quando chiudo gli occhi e ti penso e ti scrivo tu ci sei per davvero?
Una volta ho scritto ‘sta cosa:
1982
Il mondiale vinto, la nascita di mio fratello, l’estate dai nonni a mille chilometri da casa.
Gentile che strappa la maglia a Zico.
I riccioli di Toni Schumacher e Joël Bats.
La cinquecento dello zio Marcello e i campanacci in festa.
“Tu sei sempre mia, anche quando vado via…”.
Lo zio Gianni in divisa dell’aeronautica.
Spadolini e Craxi. Le loro pipe e Pertini e Bearzot.
Un gioco che sembra vero. Un mondo che sembra genuino.
Una nazione e una nazionale che si rimboccano le maniche ed una per volta le cantano e le suonano ad Argentina, Brasile e Germania!
Io a sette anni che vedo tutto dal basso in alto.
Zoff che la ferma sulla riga di porta, Pablito che prima non ne prende una e poi che la mette sempre, l’urlo di Tardelli, l’eleganza di Scirea, i polmoni di Oriali, la classe di Conti.
E’ stato fantastico e non tornerà mai più.
Nella mia testa resta il film più bello che abbia mai visto.
E posso rivederlo ogni volta che chiudo gli occhi!
Arcano Pennazzi Poeta dell’Arte Pallonara
Ogni volta che chiudo gli occhi tu Papo ci sei. Sognavo di fare il poeta e non veniva, ero Morgan Freeman in “Le ali della libertà” che chiedeva lo sconto della pena ma ero troppo giovane, era troppo presto per uscire. Poi potevo fare il poeta ma bastavi tu e la nostra famiglia. Tu non ci sei più e mi regalano l’opportunità di fare il Poeta. Perché? Chi lo ha deciso? Me lo merito? Non me lo merito? Non è una questione di merito… si tratta di dover raccontare una storia, la Nostra Storia, e ci vuole un violoncello ben fatto per poterla raccontare. Siediti qui Papo che ti faccio raccontare da Zamo del violoncello, ne sta scrivendo nel Soggetto del nostro film.
Zamo: Negli strumenti musicali a corde c’è un piccolo pezzo che ha gran parte della responsabilità nella creazione delle note, il ponte. Spetta a lui il compito di trasferire le vibrazioni alla cassa, non troppo velocemente, né troppo lentamente, pena la perdita di suono. E se sbaglia, arriva il “lupo”. Gli strumenti musicali funzionano sul principio dell’accoppiamento tra due oscillatori, uno che funge da sorgente di suono, l’ altro che svolge il ruolo di risonatore, ossia di magnificatore delle onde di pressione generate dal primo. Da Il violoncello Sbaglia (delle vibrazioni).
Papo, cosa è vero? E’ vero che si muore?
Le piume sono vere? Io le vedo per davvero…
I cuori sono veri? Io li vedo per davvero…
Perché ieri camminando verso la metro trovo per terra il libro “Brutti ricordi, vincere il proprio passato”?
E’ vero solo ciò che si dimostra e si misura? Davvero siamo così ciechi? Perché siamo così ciechi?
Tutto quello che ho dentro allora cos’è? Sono tutte cazzate? Migliaia di persone credono in cazzate?
Papo, fammele raccontare tutte le nostre cazzate, ciao!
Papà
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2 Comments
Continua a raccontare le tue cazzate, le tue cazzate mi riempiono il cuore molto più di tanti cazzoni in giro…Ciao!
Bella Marilena!