Finché

 

 

Ciao Papo,
te lo dico, stasera sarò confusionario e sconclusionato, fa caldo, sono stanco, ho mal di testa, devo fare mille cose e tra poco arriva per cena Zio Pallo e ci guardiamo un film. Ieri sera ho guardato “La Comune”, mi interessava perché quando tu eri piccolo volevamo andare a vivere in campagna e ci eravamo imbattuti in realtà simili. Comincia il film, si conoscono varie persone per abitare insieme ed una coppia ha un figlio, Vilads. Il bimbo quando si presenta dice di avere sei anni, di essere cardiopatico e di morire quando compirà nove anni. Il film prosegue e Vilads muore ben prima del nono compleanno. Funerale e brindisi alla vita. Io mica lo sapevo che mi aspettava questo nel film… un caso, sì l’ennesimo, il significato non riesco a darlo a tutto quel che mi succede però… qualche settimana fa, quando mi stava schiacciando un tir contro un muro di cemento e con la coda dell’occhio l’ho visto e ho tirato frenata, sterzata e controsterzata da rallysta lì ho percepito che qualcuno o qualcosa mi ha salvato la vita io sono sicuro tu fossi nei paraggi e rendendoti conto del pericolo sei stato tu a girarmi le pupille. Prima di sentire il gelo nel sangue dell’incidente scampato, ho avvertito una presenza, io ero in mezzo al camion, non lo vidi sterzare. Lascio perdere le date, evocative anche quelle, una decina di giorni fa hai detto ad I. che devo cancellarmi dalla mente il fatto che si potesse fare qualcosa per evitare ciò che ti è successo e ti ha portato di là dall’Infinito. I. ha avuto un sacco di dubbi riguardo il dirmelo o meno. Non sai quanto mi ha fatto piacere ricevere questa ennesima testimonianza. Tramite lei che ha questa sensibilità mi hai detto la stessa cosa che mi dicesti otto mesi fa tramite Sonia, il Ponte.
Papo, non divento pazzo, tranquillo! Fatti sentire tutte le volte che vuoi! Grazie che mi dici che se sto male faccio stare male anche Te. E’ un motivo in più per stare meglio che posso!
“Qualcuno volò sul nido del cuculo” quel bellissimo film dei Picchiatelli del quale vi avevo fatto vedere il primo tempo perché è molto divertente e romantico te lo ricordi Papo? Kesey lo scrisse nel 1962 Milos Forman lo fece diventare a mio insindacabile parere il Film più Bello di Sempre nel 1975. Ci vollero 13 anni per far vivere per sempre quel Libro e quella Storia. Tranquillo Papo, non divento pazzo finché ho un Obiettivo.
Non divento pazzo finché riesco a scrivere:
“…parti, ti impegni per arrivare, sei motivato ma capita che ti perdi: “Dove sto andando!!?”. Smarrisci la rotta e tutto il tuo viaggio perde di senso. L’unico motivo che ti rimane è continuare a viaggiare perché fermo non sai o non puoi stare. Ti dicono: “Concentrati sul traguardo! Non disperdere energie! Focalizza il tuo obiettivo!”. Ma tu ancora cerchi una risposta al perché l’obiettivo non sia mai a fuoco… punta sempre troppo distante quando tu ti senti pronto ad afferrarlo ed è sempre troppo vicino quando sei stremato e non riesci nemmeno a sollevare le braccia. Allora cominci a prenderla con filosofia, a fartene una ragione, perché le cicatrici sul cuore fanno più male delle porte sbattute forte sul muso. E resti lì sornione alla finestra, come un randagio cui per una sera hanno dato un pasto caldo ed un letto morbido. Stai lì nella speranza che prima o poi venga anche la tua occasione, pronto a vivere il tuo Momento di Gloria ma intanto il tempo passa e tra alti e bassi, cicatrici e carezze, rimorsi e rimpianti ti danni per non essere arrivato. Fino all’ultimo respiro, quando capisci che potevi essere il tuo miglior compagno di viaggio. Forse ti sei trovato. Forse sei solo scappato da te stesso. Un viaggio è un viaggio e comunque di stare sul vagone della tua vita ne è valsa la pena”.
Lo dirà un dei Glauco Besozzi in Glauco Besozzi, Papo, se mi tieni ancora compagnia di notte, tra qualche mese avrò finito di scrivere quest’altra storia.
Non divento pazzo finché guardo le nostre foto, oggi questa l’ho guarda e riguardata mille volte con fierezza, avvertendo comunque un senso di gratitudine nei confronti Tuoi, di Totta e di Mamma perché sono vostro padre.
 
Grazie Ragazzi miei!
Papà

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