Gli asini intorno
Ciao JP,
Papo, avrei deciso che quando ti scrivo, quanto dedico a noi due il momento più intimo e bello della giornata, lo faccio per dirti cose cose belle, per scrivere poesie, racconti o battute divertenti, per stare bene, o almeno meglio che posso, lo faccio dal primo giorno in cui ho iniziato a scriverti. Non ti scrivo tante di quelle cose che non è giusto di scriva e capisca e trovi una soluzione io insieme a chi sta in questo pezzo di mondo. Da ‘sta parte dell’Infinito si pensano un sacco di robe affascinanti, se ne concretizzano pochissime, quasi nessuna, per soldi, per vincoli, per rispetto, per…, per tutti gli alibi che riusciamo ad inventarci.
Grazie a Te riesco ogni giorno, giorno per giorno, nell’impresa più difficile, vivere la tua assenza fisica senza impazzire di dolore. Ho dovuto accettare che Tu andassi via, ho dovuto capire che avevi cose più Grandi da sbrigare di queste inezie terrene. Sei l’unica questione del mio percorso che ha trovato nel mio cuore e nel mio cervello il suo spazio vitale, sei l’unica certezza di ciò che desidero e si realizzerà alla fine di questo cammino. In mezzo ci sono questi prossimi quarant’anni di strada… c’è Totta che pian piano diventa grande, non c’è più nessuna preoccupazione e nessuna ansia per il futuro, ci sono altre storie da raccontare col Dono della Penna Magica che mi hai fatto. Ogni giorno, giorno dopo giorno, riesco nell’Impresa più Incredibile, Assurda e Folle: viverti e stare bene con Te! ‘Sto gran cazzo che sei morto! Le lacrime lasciano spazio alla vita, Tu entri come un maremoto, spazzi via e sommergi tutto, Ti realizzi in Arte, Poesia e Umorismo ed io ho questa strada da seguire per ‘sti prossimi quarant’anni di adorabile supplizio che ‘sto fottuto viaggio mi impone. Meglio così, meglio la Folle Passione dell’Arte che un trantran da ragioniere, non ci sono portato, quella è davvero una noia mortale che consuma e sbriciola l’Essenza della Vita. Tanto ti vivo meglio quanto più mi sento sereno e amato, una forma d’equilibrio che forse un giorno si stabilizzerà.
Tu che te la ridi, Totta che ha già capito tutto, Luna che curiosa, Mamma che frena, io che osservo e gli asini intorno ragliano.
Papà
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