ieri tornando dalla gita con Totta, Mamma e i Cuginetti siamo stati tamponati. Una signora sulle strisce pedonali mi ha fatto un paio di finte “Cammino, mi fermo, cammino, mi fermo” io mi sono giustamente fermato perché lei sulle strisce aveva diritto di precedenza. Dallo specchietto retrovisore ho visto il tipo con l’auto dietro di noi che non riusciva a fermarsi e ci veniva addosso. Piano piano ma un paio di piccoli danni li abbiamo riportati entrambi, non si è fatto male nessuno e non è esploso nessun air bag. Il signore, un uomo mite e ci mancherebbe altro, ha ammesso la sua negligenza e s’è messo a compilare la constatazione amichevole. Papo, è il foglio che si scrive quando si fanno gli incidenti sul quale si riscontrano ragione e torto. Faccio una foto alla strada per assicurarmi di ricordare via e numero civico e per la serie “Il caso non esiste” nella foto vengono immortalate due vetrine “Andrea” e di fianco “Libreria” ha un senso? A me fa sorridere e mette quiete questa “Coincidenza”.
Stamattina arrivo in ufficio e sull’asta della tenda c’è un uccellino, gli apriamo tutte le finestre, vado in bagno, torno e non c’è più. Come ha fatto quell’uccellino ad entrare dentro in ufficio se tutto era chiuso? Tu lo sai Papo?
Ieri in macchina ascoltavamo le Tue canzoni. E’ stato bellissimo sentirle cantare a Totta e ai Cuginetti. Diego voleva continuare a sentire “Ovunque sei ci Sei Papo”. Fa così:
Vorrei lasciarti solo nei pensieri felici
come i palloncini a una festa di amici
per il delfino una manciata di alici
da ripescare nei momenti nemici.
Che dici, ce la facciamo ancora a essere felici?
Prendici per mano
facci vedere solo per un momento il mondo di là
così che noi si stia più sereni di qua,
sapendo con certezza che non c’è mai fine alla bellezza.
Ci basta questo, non cerchiamo l’ebbrezza,
solo una dose di certezza,
una tua soffice carezza col soffio morbido della brezza.
Ovunque sei ci sei, Papo,
questo è e questo basta,
andiamo insieme a fare il bis di pasta,
il bis di vita che si incrocerà nuovamente
proprio come le nostre dita
e se anche non mi hanno ascoltato le stelle per farti
rimanere di qua
io lo so che presto o tardi ci si riabbraccerà.
Probabilmente Diego è stato colpito dal sentire la tua voce nella canzone. Macilla l’ha inserita appena prima di: “Ce la facciamo ancora ad essere felici?” e tu ci dici: “Dai fallo!”. A dirci che ce la dobbiamo fare a tornare ad essere felici! Per ora abbiamo riconquistato coi denti e ci teniamo stretta la serenità ma l’orizzonte non può che essere lì dove sta di casa la felicità.
Nelle nostre questioni più importanti c’è sempre il Tuo Bel Muso a metterci il naso, Grazie!
Papà
PS Per i lettori delle Lettere a Papo: stanotte su Rai 1 alle 00.30 Bambino Libro ed io siamo in onda intervistati da Maurizio Costanzo.
Da domani l’intervista sarà visibile a questo link: http://www.raiplay.it/programmi/sefattanotte/