Scroscia Autunno
nella Lettera di ieri ti ho riempito di parole. Discorsi per i quali mi sarebbe servito un tuo Sagace, Perentorio e Arguto commento tipo questo:
Qualche sera fa in un boschetto vicino casa, abbiamo visto uno Straordinario spettacolo di lucciole, astenersi maliziosi. Sicché quando vien buio, di tanto in tanto, torniamo a vederle. Ieri ci abbiamo portato i Nonni ma manco una… faccio: “Papo, racconta ai Nonni che Spettacolo quella sera che c’era tutto il prato pieno di lucciole che sembravano le luminarie di Natale ed anche gli alberi erano illuminati dalle lucciole e camminavamo nel vialetto in mezzo alle lucciole… dai diglielo Papo!”. Clint Eastwood, ohps Tu Papo: “Pà, se evitavi di dire tutto tu avrei potuto raccontarglielo”.
Oggi voglio provare a lavarmi sotto la pioggia e togliere parole, anche perché ieri ed oggi sono state giornate molto intense e sono tornate copiose le lacrime. Tu sei l’Unico Elemento della mia vita al suo posto, il resto, tra assenza, presenza, mancanza, aspettativa di miglioramento, paura del cambiamento animano un delirante quotidiano. Papo, com’è bello dove non si può tornare indietro e non si possono fare paragoni con oggi. Quell’indietro deve restare lì Bellissimo come Bagaglio, Base, Staffa, Fondamenta su cui edificare ed erigere ogni momento che crea l’oggi, il presente. “Mollare, non mollare… Spaghetti, non spaghetti… Ti preoccupi troppo per ciò che era e ciò che sarà. C’è un detto: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi… è un dono. Per questo si chiama presente!”. Diceva così Maestro Oogway a Po in Kung Fu Panda.
Ce lo hai Regalato anche Tu nel Tuo “Rok nel sangue” ciò che ci aspettava:
“…noi siamo i rocchettari che vivono di Rok
in cerca di coraggio per un nuovo viaggio
per noi questo è Rok, noi viviamo così
e siamo in cerca di coraggio, per un nuovo viaggio”.
Oggi Papo voglio provare a scriverti un Haiku per ripulirmi dalle troppe inutili parole. Scrivere dei Bellissimi Haiku è un’impresa, ci sono parecchie regole da rispettare, io provo a farcela seguendo le due più semplici: l’assenza di un titolo e la metrica, deve essere composto da 3 versi per un totale di 17 sillabe, suddivise secondo la struttura 5-7-5.
Papo, goditi la Tua Bella Compagnia e non dare troppo ascolto a ‘sto vecchio logorroico, ci riuscissi anche io sarei in groppa al Cammello con le Corna!
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