Ingozzarsi d’Amore

 

 

Ciao Papo,
stai sfrecciando come un Razzo Missile nel Cosmo?
O stai tirando avanti e indietro le lancette di Tempo e Stagioni?
O eri il Pettirosso di giovedì scorso?
 
Buchi
tre
crateri nell’anima
che si sentono nel profondo di ‘sto corpo mortale
nel Tuo buco ci metto ogni giorno Amore e mi aspetti per andare a Pescare
nel buco di quel che era ci metto ogni giorno Pazienza per Crescere
nel buco di quel che non so quando sarà ma Sarà ci metto ogni giorno Fede per Vivere.
(io)
 
Vita
vissuta
andare avanti incontro a una morte Bella e Valorosa
porta, passaggio, questa è la morte
non ricordo o promessa per chi resta.
(io)
 
La Poesia non è di chi la scrive ma di chi gli serve, ed anche oggi come le Piumette, i Cuori e le Coincidenze, tutte insieme queste Poesie mi vengono in Aiuto!
 
Prendete la vita con leggerezza,
che leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall’alto,
non avere macigni sul cuore.
(Italo Calvino)
 
Sia chiaro, per saggezza intendo la capacità di agire in armonia coi miei errori preferiti.
(Ennio Flaiano)
 
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
(Salvatore Quasimodo)
 
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia…
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
(Pablo Neruda)
 
Disattenzione
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domanda,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.
Su un tavolo più giovane da una mano d’un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.
(Wislawa Szymborska)
 
Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare.)
Rubato a cosa?
Diciamo, al dovere di vivere.
È forse questa la ragione per cui la metropolitana – assennato simbolo del suddetto dovere – finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Se dovessimo considerare l’amore tenendo conto dei nostri impegni, chi ci si arrischierebbe? Chi ha tempo di essere innamorato? Eppure, si è mai visto un innamorato non avere tempo per amare?
Non ho mai avuto tempo di leggere, eppure nulla, mai, ha potuto impedirmi di finire un romanzo che mi piaceva.
La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere.
La questione non è di sapere se ho o non ho tempo per leggere (tempo che nessuno, d’altronde, mi darà), ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore.”
(Daniel Pennac)
 
C’è da continuare instancabilmente a combattere
non dare mai per spacciato chi è Vivo,
anche fosse ‘solo’ un ricordo.
Perché arrendersi al dolore,
ancor peggio che sottometterti alla resa,
trasforma il tuo dolore nel tuo carattere.
(io)
 
Papo, le guardie fanno la guardia, io mi ingozzo d’Amore.
Papà

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