Silenzio, Grazie!
Ciao Papo,
Tu Sei questo:
Lieve malore per Papo, sente male al pancino ogni boccone che inghiotte. Vuole andare al pronto soccorso. All’ospedale la dottoressa lo ausculta, gli sente la pancia, è solo un po’ d’aria meno male! Con la luce gli controlla bocca, orecchie e naso. Papo reo confesso le fa: “Ogni tanto io mi mangio i capperi…”.
Sei la Roba più Bella e Divertente di ‘sti mondi a cavallo dell’Infinito!
io invece sono questo:
“…che se non mi si domanda “Come stai?”, giusto per retorica, sto molto, ma molto, meglio!”.
“La complessità del chiedere lascia ampio spazio di manovra all’immediatezza del prendere… che non è sempre e solo rubare ma sopravvivere”.
Abbracciali tutti Tu Papo perché io ho per lo più rabbia e fanculi da distribuire a destra e a manca a tutti quelli che continuano a domandarmi “Come stai?” e non gli interessa sentire e comprendere la risposta, a tutti quelli che non si fanno i cazzi loro e pensano di darmi conforto dicendo e scrivendo abominevoli minchiate vuote come un buco nero. A tutti quelli che non capiscono che queste Lettere sono Legame, Amore e Protezione per Te e per le pochissime Persone a me Care e non sono mettere in piazza i cazzi miei intimi e personali. Capisco che è difficile approcciare una persona col mio vissuto ed infatti provo ad essere il più leggero, cordiale e scanzonato possibile ma i Consigli, facciamo che me li dà solo chi nel giro di un paio d’anni gli viene strappato Figlio; Compagna si salva altrove; Famiglia Vaniglia è ricordo; Amore è per l’Anima dallo stesso vissuto più complessa, complicata e contraddittoria che c’è; sente Amore di tanti e tante, una su tutte, ma ancora non riesce a cogliere, staccare e ricominciare; dorme tre o quattro ore a notte da due anni; lavora perché deve facendo una fatica mostruosa a concentrarsi, da due anni non riesce a leggere un libro e guardare un film perché l’attenzione si perde ogni due minuti; ha Talento a scrivere e far ridere ma non si concretizza mai in nulla di serio economicamente; vive dove era Nido ed ora è solitudine. Quando trovo uno che ha passato o sta passando tutto questo e sta meglio di me, è più amorevole di me con entrambi i suoi figli; è più Paziente di me con l’Amore; è più cordiale di me con chi è e resta Mamma; quando lo trovo e mi spiega come si fa a fare meglio di così gli intesto tutta la ricchezza che non ho. Sì Papo, una per volta le sistemo tutte! Non tutte assieme perché tutte insieme sono un Mostro Disumano.Nella mia Immensa Coglionaggine ho vissuto e vivo Dolori che Dalai Lama, Papa Francesco e Madre Teresa si possono scansare e non salgo in cattedra, non mi lamento e non scasso la minchia a nessuno.
Si Egoista e prenditi Cura di Te mi dicono i più Saggi, non so bene come si fa a farlo. L’Anima in tutto ‘sto casino sta crescendo sbagliando e ferendosi. Ho un fisico ancora forte per fare tutta la fatica che devo, ho ancora occhi vispi che riescono a Cogliere il Bello, ho ancora le Parole per raccontarlo:
Spiaggia, calci di rigore
Nonno e Nipote
l’adulto si appresta a calciare,
il fanciullo a parare.
Sul dischetto l’Esperienza di un lungo corso
tra i “pali”, messi insieme con due ciabatte, l’audacia di gioventù.
L’austera Solennità di Nonno
baldo e impettito sul pallone,
l’affabulazione ricca di miti e racconti epici,
la rincorsa carica di Sogni e Speranze.
Occhi negli occhi,
quelli dell’anziano in quelli del marmocchio,
quelli del soldo di cacio in quelli del vecchio.
Mezzo giorno di fuoco,
per chi suona la campana,
Silenzio,
ultimo rintocco.
Tiro,
tuffo,
riga,
gol,
no,
nessun gol,
nemmeno boom,
la palla non rotola, non colpisce e non rimbalza,
una ciofeca di calcio inclassificabile.
L’aria, lo sguardo e il sorriso di Nonno
sono carezza, abbraccio e culla per il temerario portiere
a nessuno dei due importa capacitarsi di quanto è stata semplice la parata.
La Proiezione d’essere proprio in quella Storia in quel Momento,
in uno spazio siderale nel quale il tempo si ferma e vive la Leggenda
è pari e oltre a bloccare un rigore in finale della Coppa del Mondo.
Potere di Nonno che si rispecchia nella Gioia del Nipote.
Una ciofeca di tiro dal sapore di un Miracolo senza età.
“Passavo di lì proprio mentre”.
Andrea
*
il Necessario
Fa male il Necessario ma è necessario
necessario che si manifesti
necessario che viva
necessario che rivendichi il suo spazio Necessario.
Stavi meglio a stare a galla
nel limbo asettico dell’insipido e dell’insapore
stavi meglio perché il Necessario travolge.
Afferra spazi di vita come una piovra il Necessario
è paziente, compulsivo e bulimico il Necessario
si prende tutto Lui il Necessario,
non si accontenta dello stretto necessario.
E’ quando necessiti del Necessario
che Lui ti arriva addosso e mette ogni cosa al suo posto.
Fa paura il Necessario ma non va temuto
sta solo mettendo in discussione casino, inutile e superfluo
lo fa per lasciarti in mano il suo Dono Necessario.
Andrea, uno che ha Bisogno di Necessario
*
Lontani per una promessa appesa.
Lontani perché qualcuno lo ha imposto.
Lontani perché lo devi all’erba che cresce.
Lontani che provi a stare il più distante possibile ma non c’è cosa più vicina di ciò che ti Abita Dentro.
Appartenersi, lontani.
*
Silenzio, Grazie!
Papo, ‘sto giro mi prendi in braccio Tu? Grazie!
Papà
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