Homo Felix
ho iniziato a leggere un libro che Desidero mi torni molto utile: “Da homo sapiens a homo felix (Manuale di teoria e pratica della felicità)” lo ha scritto il signore tramite il quale ho approcciato lo “Yoga della risata” seguendone il corso. Dalle prime pagine:
“Avevo otto, forse nove anni e non ricordo di preciso quale fu il motivo ma ricordo bene che un giorno dissi a mio padre: “Secondo me le persone sono un po’ stupide perché si danno un sacco da fare per fare delle cose che non le rendono felici!”. Mio padre mi guardò molto ma molto, ma molto male e mi disse: “Non provarti mai più a dire che una qualsiasi persona possa essere stupida e ricorda che anche sulla Bibbia sta scritto ‘Ti guadagnerai il pane con il sudore della fronte’ su questa terra non si può essere felici!”.
Io che pensavo di aver detto una cosa intelligente, ci rimasi molto, ma molto, ma molto molto male, non affrontai più l’argomento e mi adeguai all’idea che l’unica cosa che restava da fare era quella di guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte anche perché su questa terra non si può essere felici”.
Papo, questo è ciò che la cultura imperante ci propina. Cui ci piega e sottomette. io mi sono sempre slegato da questo perché io non sono mai stato così. Tu hai sempre contestato questo modo d’essere e questo stato delle cose reputando folli le famiglie che facevano fare ai propri figli scuola, compiti, catechismo, uno sport e uno strumento musicale. Tu andavi a scuola, avevi da fare i compiti e poi basta! Poi volevi Giocare, Divertirti, Rilassarti, Annoiarti, Inventarti Storie, Battute e Canzoni, guardarti film comici, avventurosi e documentari e leggerti tutte le Tue cose sugli animali. La Tua Saggezza Bambina è sempre stata Straripante! Alla faccia del bambino cardiopatico… hai tenuto insieme una famiglia facendola vivere da Famiglia! Non delegando la Tua educazione e quella di Totta ad altri estranei ma a Mamma e me, hai fatto Vivere la Tua Famiglia Insieme! Inventandocene di nuove ogni giorno semplicemente seguendoti ed assecondando la Tua Vitalità, la Tua Curiosità, la Tua Voglia di Scoprire, la Tua testa di legno, i Tuoi modi e i Tuoi ritmi. Papo, che Regalo ci hai fatto e ci siamo fatti a vivere a modo Nostro…!!? Mamma facendo la Mamma e standovi dietro anziché sbattervi in un nido, Tu e Totta facendo i Bambini anziché gli ingranaggi neonati in una vita di corsa fuori da casa. Abbiamo avuto la Fortuna e la Saggezza di Regalarvi e Regalarci questa vita! Con meno soldi ma tanto più Tempo e tanta più Felicità! Abbiamo avuto la Forza e il Coraggio di Credere nel Nostro Benessere e nella Nostra Felicità! Nulla di strano, solo ciò che dovrebbe essere se ‘sto mondo non andasse così di corsa. Così di corsa verso cosa poi?
Papo, poi ieri ho letto quest’altra:
“Claudio Baglioni sembra uno che sta facendo una rapina con la maschera di Claudio Baglioni”.
Grazie a Giorgio Magri per avermi davvero fatto ridere tanto! Battuta Geniale!
Papo, e questa che ha quarant’anni:
I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. (dal discorso di fine anno, 31 dicembre 1978)
“Formigoni: comunione e carcerazione”.
Grazie a Vincenzo de Vita per avermi davvero fatto ridere tanto! Battuta Geniale!
Papo, poi ho letto quest’altra ancora che di anni ne ha probabilmente un centinaio:
“Lavorando tutti solo 4 ore al giorno porremmo fine a guerre e fame nel mondo, invece abbiamo preferito far lavorare fino allo sfinimento poche persone, lasciandone morire di fame altre”: Bertrand Russell
Come molti uomini della mia generazione, fui allevato secondo i precetti del proverbio che dice « l’ozio è il padre di tutti i vizi ».
Poiché ero un ragazzino assai virtuoso, credevo a tutto ciò che mi dicevano e fu così che la mia coscienza prese l’abitudine di costringermi a lavorare sodo fino ad oggi. Ma sebbene la mia coscienza abbia controllato le mie azioni, le mie opinioni subirono un processo rivoluzionario.
lo penso che in questo mondo si lavori troppo, e che mali incalcolabili siano derivati dalla convinzione che il lavoro sia cosa santa e virtuosa; insomma, nei moderni paesi industriali bisogna predicare in modo ben diverso da come si è predicato sinora.
lo voglio dire, in tutta serietà, che la fede nella virtù del lavoro provoca grandi mali nel mondo moderno, e che la strada per la felicità e la prosperità si trova invece in una diminuzione del lavoro.
Il concetto del dovere, storicamente parlando, è stato un mezzo escogitato dagli uomini al potere per indurre altri uomini a vivere per l’interesse dei loro padroni anziché per il proprio.
L’ozio è essenziale per la civiltà e nei tempi antichi l’ozio di pochi poteva essere garantito soltanto dalle fatiche di molti.
Tali fatiche avevano però un valore non perché il lavoro sia un bene, ma al contrario perché l’ozio è un bene.
La tecnica moderna ci consente di distribuire il tempo destinato all’ozio in modo equo, senza danno per la civiltà.
Se il salariato lavorasse quattro ore al giorno, ci sarebbe una produzione sufficiente per tutti e la disoccupazione finirebbe, sempre che si ricorra a un minimo di organizzazione. Questa idea scandalizza la gente perbene, convinta che i poveri non sappiano che farsene di tanto tempo libero.
In un mondo invece dove nessuno sia costretto a lavorare più di quattro ore al giorno, ogni persona dotata di curiosità scientifica potrebbe indulgervi.
Soprattutto ci sarebbe nel mondo molta gioia di vivere invece di nervi a pezzi, stanchezza e dispepsia.
Il lavoro richiesto a ciascuno sarebbe sufficiente per farci apprezzare il tempo libero, e non tanto pesante da esaurirci.
E non essendo esausti, non ci limiteremmo a svaghi passivi e vacui. Almeno l’uno per cento della popolazione dedicherebbe il tempo non impegnato nel lavoro professionale a ricerche di utilità pubblica e, giacché tali ricerche sarebbero disinteressate, nessun freno verrebbe posto alla originalità delle idee.
Ma i vantaggi di chi dispone di molto tempo libero possono risultare evidenti anche in casi meno eccezionali. Uomini e donne di media levatura, avendo l’opportunità di condurre una vita più felice, diverrebbero più cortesi, meno esigenti e meno inclini a considerare gli altri con sospetto.
La smania di far la guerra si estinguerebbe in parte per questa ragione, e in parte perché un conflitto implicherebbe un aumento di duro lavoro per tutti.
Il buon carattere è, di tutte le qualità morali, quella di cui il mondo ha più bisogno, e il buon carattere è il risultato della pace e della sicurezza, non di una vita di dura lotta.
I moderni metodi di produzione hanno reso possibile la pace e la sicurezza per tutti; Noi abbiamo invece preferito far lavorare troppo molte persone lasciandone morire di fame altre.
Perciò abbiamo continuato a sprecare tanta energia quanta ne era necessaria prima dell’invenzione delle macchine; in ciò siamo stati idioti, ma non c’è ragione per continuare ad esserlo”.
Papo, da ‘sta parte dell’Infinito sembra sempre che le faccende davvero Prioritarie e la Felicità siano robe di poco conto perché bisogna sempre andare di corsa in ‘sta vita…
Totta ed io abbiamo festeggiato Nonna al ristorante, siamo stati in Buona Compagnia al parco, abbiamo fatto la ricerca sulle “Cinque terre”, abbiamo imparato la poesia a memoria, ci siamo mangiati la pastina coi Nonni e prima di nannare ci siamo guardati un paio di episodi di Icap e Sdentato a Berk.
Dopo tutta ‘sta roba che ha affollato la mia mente, prima di addormentarmi sono venuto a cercare un po’ di Te, in quello che sarà il Libro delle Massime e delle Battute Tue e di Totta, il Libro dei due Fratelli a cavallo dell’Infinito che fanno Bene a ‘sto mondo facendolo Ridere e Rilassare con il loro Semplice Spirito Bambino privo del vizio di dovercela fare ad ogni costo.
Parlando del secondo episodio di Capitan America: “Papà perché nei film della Marvel i cattivi ce l’hanno sempre con l’America? Perché è un territorio forte con gente grossa e cicciona che fa paura agli alieni?”. C’hai preso su tutto Papo!
Tu Papo sollevandoti da terra all’ennesimo lamento della giornata: “Ah che male al ginocchio!”.
Mamma: “Papo ma ce le hai tutte tu oggi!!?”.
Tu: “Eh… non è colpa mia se sono sentimentale…”.
Fai pratica ad andare in strada in bici. Discesona, Tu vorresti farla pian pianino scendendo dalla bici, io ti esorto a rimanere in sella ed usare i freni. Ti convinci e gridi come un kamikaze: “Arrestate mio padre quando morirò!”.
Siamo in pieno delirio da montaggio del castello di Hogwarts di Harry Potter della Lego. In una torre c’è una scala a scomparsa, Tu Papo con in mano Harry per farla uscire fuori inventi la formula magica: “Scalus scendus”. Mentre me la ghigno il gioco passa a Totta che con in mano Ermione rincarare la dose: “Scalus fai come primus!”.
Ho provato ad addormentarmi il più sereno possibile, abbracciato a Totta, realizzando che non ci sono leggi universali valide per tutti in ‘sta vita, a governare ‘sto passaggio terreno cosciente, ma c’è il Percorso che ognuno si sceglie prima di venire a ‘sto mondo e poi c’è la Sfida standoci in mezzo e giocandosela con il proprio e con il libero arbitrio altrui ed ho l’Assoluta Certezza che Tu e Totta Siete due Anime Felici!
Papà
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