il Fattore C.

 

 

Ciao Papo,
oggi lascio che ti scriva C.
 
Caro Papà Non voglio aspettare un’altra vita per farmi capire. Leggo il tuo libro e le lettere che scrivi a Papo e mi immergo in un clima familiare, almeno fin quando la tua famiglia era tale, che non mi è mai appartenuto. Leggere le tue pagine mi allevia l’animo. Ma poi torno alla triste realtà della mia sgangherata quotidianità fatta di due figlie che non fanno che litigare, a 30 anni. Non poter far nulla. Non avere un marito/uomo che affronti con te la situazione perché per lui va tutto bene. Perché la colpa del disastro è tua che sei andata via quando invece lui ci ha fatto vivere nell’inferno più totale per tanti anni. Sono andata via ma sono tornata perché il disastro di questa famiglia ci deve affondare fino in fondo. Poi arrivi tu, papà Andrea che hai vissuto una tragedia ma hai una missione, quella di trovare tanti amici per il tuo supereroe che la sorte maledetta ha fatto nascere con un difetto cardiaco. Ma la tua poteva essere una famiglia felice, dove si rideva, si viaggiava, si scherzava, si campeggiava, si poetava, si amoreggiava e ci si inorgogliva nel vedere due figli già così tanto saggi e virtuosi che chissà quante belle cose avrebbero potuto fare nella vita. E poi da un’altra parte c’è una famiglia i cui membri hanno tutto fuorché l’amore. Io non la posso fare la tua rivoluzione d’amore caro papà perché qua stanno sempre incazzati, perché S. si nutre di insalate e poco più, C. si incazza per questo e aggredisce la sorella sperando di farla ragionare, S. risponde urlando e piangendo, e il padre si fa i cazzi suoi, C. guarda incredula e non sa che fare perché le hanno tolto il diritto di esprimere la sua opinione, perché tutto quello che fa e dice è una stronzata. Caro papà, io continuo a sorridere appena passano le bufere, appena tutto torna allo status quo perché sono nata e cresciuta felice e mi porto il sorriso appresso come il pane di Fra Cristoforo. Ma so che la spirale tornerà presto a travolgermi come una tempesta che sconquassa tutto; e poi si placherà; e poi riprenderà; come in un girone dell’Inferno descritto da Dante. Ora esco e vado a prendere le medaglie per i vincitori del Concorso Libro parlante perché non mi resta che la scuola e la speranza di non fallire come ho fallito da madre. Se davvero nascerò di nuovo come dici, spero di nascere aquila. Grazie per aver portato anche tu nella mia vita una ventata di ottimismo, perché Dio mi sta facendo conoscere persone che mi danno la prova che l’amore esiste, nelle sue declinazioni più belle. Io sono solo stata un po’ sfortunata. Ciao papà Andrea C. P.s. questa è la lettera da un genitore C a un genitore A, non voglio risposte, non voglio avviare un bla bla bla. Ciao
 
Papo, come da sua richiesta non ho risposto a C. sto cercando di far capire a ‘sto mondo le Tue Lezioni ma qui pare che piaccia troppo a tutti piangersi addosso e non credere
 
Totta avrebbe risposto così a C.:
Sveglia, Totta viene colta da un’irrefrenabile voglia di budino della mucca (cacao e vaniglia), la mamma prova a spiegarle che non si può mangiare troppo cioccolato. A colazione già mangia le gallette spalmate di crema al cacao e nocciole… Poi a merenda non mangerà niente che contenga cioccolato. Gli animi si scaldano… La mamma prova a convincerla, dissuaderla, circuirla, finché Totta viene colta da un’intuizione geniale: cambiare l’ordine degli addendi per sovvertire il risultato! E con l’innocenza che le è propria la spara: “Mamma, facciamo merenda al posto della colazione!”.
 
Tu avresti risposto così a C.:
Papo: “Mamma ho sognato di essere un grissino!”.
Mamma: “Ah, e cosa facevi!!?”.
Papo: “Niente, stavo lì…”.
 
Ed io avrei risposto così a C.:
“Le cose della mia vita sono il pezzo comico che mi viene meglio! (Pezzo di vita Reale trasposto al cabaret, scritto nel 2012).
Tra il faceto e il faceto ho scritto ‘sta cosa che magari torna utile al serio. Non so se c’è un valore artistico dentro, non mi interessa, non mi servono commenti, dovrei essere sicuro da me di ciò che scrivo e faccio, spero vi faccia sorridere e vi torni buona!
La Monogamia è una malattia!
Lo dico con serena convinzione.
Fatevene una ragione anche voi.
Non è né sano né normale trascorrere tutta la vita da soli insieme ad un’altra, sempre la stessa, persona.
Malattia che si tiene a bada, dico la mia visto che ne sono affetto da 14 anni, applicando regolarmente queste semplici pratiche:
– Evolvendosi in almeno 3 Pecorine da 1/4 d’ora cadauna (o altre evoluzioni sessuali) la settimana, ovviamente con il proprio partner, con altri non vale!- Applicando realismo ed ironia per la propria dannata condizione, l’ipocrisia e la gelosia sono i peggiori nemici dello stare bene insieme.
– Guardando, ogni qual volta l’occhio ci cade, tette e culi delle altre donne (io purtroppo vivo la malattia solo dal lato maschile della coppia essendo un fallo munito), alla bisogna e “in quei giorni lì” ricorrendo all’antica arte della pippa, vagando col pensiero per i monti di pube di amiche e conoscenti. Scemato il delirio penis, tornerete a voi con un pizzichino di senso di colpetta che vi farà fare le fusa alla vostra dolce metà…
– Coltivando passioni comuni, dividendosi compiti e non scaricando tutto sul partner!
– Essendo il più possibile amici e confidenti, a chi dovete raccontare le vostre cose se non a quel grizzly che vi ritrovate in casa!!? Però non esagerate, grizzly è grizzly ma anche organismo mononeuronico, un paio di cose la settimana gli riesce di tenere a mente, accontentatevi! Dice il Saggio: “Chi si accontenta gode!”.
– Dopo che si hanno figli, continuando a coltivare la propria intimità! Le 3 Pecorine settimanali sono sempre di rigore, mi raccomando non sgarrate!- Ridendo e scherzando insieme, prendersi per il culo è la cosa più soave che si possa fare
– Limonando ad occhi chiusi, come da ragazzi sulle panchine al parco, almeno una volta la settimana, meglio se succede spontaneamente, ma esporre in sala, che punta sul divano, una segnaletica luminosa con luci ad intermittenza va bene uguale!
– Essendo di stimolo uno per l’altra! Una coppia “+ +” che si dà l’un l’altra la carica! Le coppie “+ -” e peggio ancora le “- -” si scaricano presto!
– Lavandosi, eh, sì caro il mio mazza guarnito! Noi maschi più puzziamo e più ci sentiamo uomini ma un minimo di appeal è bene conservarlo! A lei piacciono quei mezzi finocchietti dal trittico sottovuoto tipo Di Caprio, di tanto in tanto raditi e sgrassati.
– Abituandosi a non abituarsi. Le cose belle, sane, buone, saporite è bene ci stupiscano ogni volta che si fanno! Se si hanno bimbi si è molto agevolati in ciò!
– Limitando i richiami della foresta alla pizza con birra settimanale. Entrare in contatto col tuo stato primitivo, a botte di rutti e scorregge, è direttamente proporzionale alla tua gioia primordiale quanto al suo calo del desiderio…
Non so se c’è una sola parola che esprima tutta ‘sta roba, forse amore, o forse un mix tra: amore, amicizia, passione, rispetto. Boh, so solo che voglio continuare a curarmi insieme alla mia Morbidezze Saggiamente Ripartite!”.
 
Solo che poi la vita va avanti, le cose cambiano e c’è da imparare a vivere la Nostra Nuova Vita, si Evolve necessariamente così e lo si fa come ci hai Insegnato Tu Papo: “Dentro la paura, fuori l’Avventura!”.
 
Grazie Papo per Tutti i Regali che ci hai fatto nel Tuo passaggio terreno Insegnandoci la Lezione della “Leggerezza” facendoci Ridere ogni giorno! Grazie per tutti i Regali che ci fai dall’Altra parte dell’Infinito Insegnandoci la Lezione che “La morte non esiste!”. Grazie Perla d’Amore per la Costante Ispirazione alla Bellezza!
Papà

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