Viaggio…

 

 

Ciao Papo,
ti racconto del Viaggio che ho fatto mercoledì scorso, una settimana fa a quest’ora partivo per il Nostro Viaggio sotto ipnosi regressiva. Tappetino, sdraiato comodo sotto una piramide di rame, la voce di Stefania mi guidava, le campane tibetane e di cristallo suonate da suo marito vibravano sotto pelle fino a quello che io riesco a percepire come uno spazio tra il corpo fisico e il corpo spirituale, sentivo vibrarmi l’Anima con quei rintocchi cadenzati. Respiro, mi rilasso, entro dentro me, vengo istruito semplicemente a rispondere di pancia dicendo la prima cosa che mi viene senza mediare e far passare ciò che vado a dire dalla mente, dal ragionamento, da una mia lettura e rielaborazione troppo presente e cosciente. Parte il Viaggio. Sono al buio, mi indica due porte, non riesco a visualizzarle, solo nero, buio. Le due porte non ci sono. Vedo uno squarcio azzurro cielo e delle nuvole, mi lancio lì dentro. Sono dentro una sorta di cupola nera, priva di luce, avverto questa percezione, una cupola. Si formano dentro questa cupola dei cristalli, cangianti, continuavano a cambiare forma questi cristalli di colore azzurrino, celeste, lilla, viola. Mi viene domandato se c’è qualcuno. Rispondo di no. Vengo esortato a camminare, spostarmi, uscire da questo spazio. Non ho la percezione del mio corpo, cammino, mi vedo camminare, esco da questo buio colorato. Sono con i piedi nella sabbia, nel deserto, so di essere in nord Africa, forse in Egitto, un ambiente tipo il deserto del Sahara. Sono anziano, ho una lunga barba bianca, un ciondolo al collo, una fascia sulla fronte, un bastone di ramo d’albero molto noduloso. Sono un cercatore, un viaggiatore. Sono in viaggio da tanto tempo. Sto cercando la Verità su Dio. “Quale è la verità su Dio?” mi viene chiesto. “La Verità su Dio è che non è un Vecchio Barbuto”. Aggiungo: “Dio è l’Universo, un Universo di Possibilità Infinite”. Vedo all’orizzonte, lì dove ho Sentito la Verità su Dio dei giganteschi grattaceli dalle forme spigolose, sospesi su una piattaforma aerea, con la cima fatta a fungo. Una città, una sorta di civiltà aliena, comunque diversa da quella umana. Enormi funghi grattacieli con lo stelo metallico è una cupola tipo fungo. Questa civiltà viene bombardata dall’alto da dei raggi spaziali. Una immensa calotta scudo spaziale protegge la città sospesa nel cielo all’orizzonte. Stefania, la donna che conduce l’ipnosi mi chiede se sento arrivare qualcuno. Ho la netta percezione sulle mie gambe di sentire come del vento, ho la percezione che fossi Tu Papo. Fossi Tu ma che mi stessi facendo una specie di scherzo perché non ti sento parlare e non ti vedo, ti Percepisco ma non ti sento non ti vedo. Forse non era il momento ti vedessi, penso ora ad una settimana dal Viaggio. Da lì, seguendo Stefania che mi dice di spostarmi, sono al fiume, scorre il fiume, io sono seduto sotto una pianta a guardare l’acqua passare, sempre uguale, sempre diversa nel suo incresparsi mentre scorre e passa. Mi rilasso, mi sento molto stanco dopo aver viaggiato tanto, dopo tutto il tempo che avverto di aver viaggiato. Non sento arrivare nessuno nemmeno qui. Stefania mi dice di andare indietro nel tempo a vent’anni prima. Mi riesce in un baleno. Sono una ventina d’anni più indietro, sono in una bottega di cuoio e legno. Sono in centro Europa. Lavoro in quella bottega di cuoio e legno, è il mio mestiere. Vedo delle facce, grandi, sconclusionate, poco delineate, Stefania mi sollecita a cercare un qualche d’uno che potevo conoscere. Vedo la persona che conosco nella foresta lì vicino, fuori dal paese, una donna. E’ seduta sotto un albero, ha le gambe rannicchiate, è una piccola Squaw, sta partorendo. Corro ad aiutarla a partorire. Divarica le gambe, è pronta a dare luce alla vita. Aspetto di ricevere tra le braccia nostro Figlio. Crea un raggio di Luce, le esce dalle viscere un sole fluido, un magma di lucente vita. Sembra ghiaccio colorato, vetro fuso, con colori che vanno dal bianco al rosso attraverso tutta la gamma del giallo. Quel Qualcosa di Infinitamente Luminescente che esce dalla Piccola Squaw scioglie Lei e me, ci smaterializziamo, siamo buoi denso dello spazio e perle lucenti di stelle, non abbiamo più corpi e confini. Siamo un tutt’uno con le molecole dello spazio, privi di materia, la Piccola Squaw ha partorito il Cosmo, Nostro Figlio, Nostro Padre, Noi uno, due, tre insieme, Tutto. Buio e Luce Astrale, Via Lattea, Galassia, siamo un Universo Infinito disciolto in Sé Stesso. Stefania prova a farmi tornare dove siamo partiti, so che vuole farmi incontrare Papo, ne ho Coscienza. Mi dice che è molto, troppo tempo che sono sotto la piramide di rame. Non riesco ad uscire dal Cosmo, non sono più io, non ho più un corpo e una volontà mia, faccio parte di un Tutto nel quale sto di un Bene ed un Sereno Meravigliosi, fluttuo nella Vera Pace. Stefania mi incalza, mi sprona delicatamente ad uscire da lì. “Sento che so di aver trovato lui. Mi devo fidare” leggo ora a questo punto del Viaggio sugli appunti presi da Stefania. Ci riesco, vedo incresparsi del nero e formare una grotta tutta piena di spuntoni appuntiti. Questa grotta mi mette una gran paura, mi ha fa arrabbiare tremendamente. Sono un Guerriero, Giovane, Forte, Potente, a petto nudo, vestito di pelli, adornato di ossa. Sono Conan il Barbaro che deve affrontare il Duello Finale. Ho una grossa spada d’osso tra le mani, lì dentro, nella grotta c’era una bestia, La Bestia. C’è un qualcosa che io devo andare a sconfiggere. Ho coscienza che o la uccido o muoio perché lei uccide me. Ho paura. Ho rabbia. Voglio andare dentro nella grotta e farla finita. Devo farlo. Stefania invoca una figura di protezione, un Arcangelo, non lo vedo, vedo nitidamente la sua spada azzurra stagliarsi nel cielo. Vedo una sorta di medusa, forma informe, fluttuante. Prendo e ti do dello scemo! Ho la Chiara Percezione che quella roba che cambia forma sei Tu. Rido, non ti vedo e sorrido perché so che ci sei ma scappi e ti nascondi. Mi avvicino alla grotta, la paura è scemata, esce fuori da quel misterioso pertugio un piccolo felino, una piccola tigre. Ti prendo in braccio, ti accarezzo Papo, sei la piccola tigre. No, Tu sei il Guerriero ed io la piccola tigre. C’è una commistione tra me e Te, non capisco chi sei Tu e chi sono io, siamo alternativamente lo stesso essere, abitiamo le stesse forme e ci spostiamo tra una e l’altra. “Ti Vivo Dentro” mi dici così. Sono sdraiato, sono io in quella stanza, su quel lettino, sotto quella piramide, Tu Sei il Giovane Guerriero, sei un Tu Grande, lo so, ti vedo! Mi punti la spada di Corno sul Tuo tatuaggio che ho sul petto, sul cuore, “Alla prossima volta Papo”. Mi dici che ora te ne devi andare, devi continuare la Tua Avventura, devi andare a combattere. io mi metto a piangere. Eri Tu, eri tu grande. Ti ho chiesto di farti vedere come ti conoscevo io e mi hai mostrato il cielo, ti eri disegnato con le stelle. Le avevi unite tutte insieme a formare la sagoma del Tuo Bellissimo Muso Bambino di questa vita che io conosco ed ho vissuto insieme a Te. Stefania mi guida ad uscire dall’ipnosi e finisce il Nostro Viaggio.Torno a me sereno, Nutrito, spossato, ciò che a me sono sembrati una ventina di minuti è stata un’ora e mezza. Ci confrontiamo con Stefania e suo marito, mi dicono che un viaggio così Follemente Fantascientifico non lo hanno mai sentito da nessuno. io ammetto di essere molto fantasioso ma questa non è un tipo di fantasia che mi appartiene, Realizzo che questa è una Fantasia molto Tua, fatta di altri mondi, di guerrieri e combattimenti. Finisce tutto, loro si preparano per andare via e sullo schermo del loro pc vediamo tra gli screen saver che girano a rullo, non a caso, proprio in quel momento la Tigre. Mi arriva questa settimana un messaggio da una mamma amica che fa metafonia un audio che dice “Papo è dentro”. Papo, io non so cosa mi è successo e dove sono stato, se erano altri mondi, altre vite, altri stati di coscienza, so per certo che erano altre Possibilità ed eri Vivo e stavi Benissimo in Tutte!Ecco, tutto questo, ridevamo e scherzavamo, ti davo dello scemo tu mi davi dello scemo è stato proprio così!

Ciao Amore mio Bello Bellissimo! E’ stato tutto proprio così Vivo e Bello! Grazie per questo Ennesimo Viaggio! Ciao Piccolo Grande Guerriero!
Papà

PS: Grazie Stefania per avermi accompagnato in questo Viaggio Dentro!

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