Si tratta di scegliere

 

Ciao Papo,

oggi finalmente ti scrivo, proprio a te! In questi giorni di notti insonni e disperazione mi viene più facile scrivere cose che non avrei mai pensato e mai voluto scrivere anziché scrivere le cose belle che ci facevano tanto ridere. Io e te siamo due Comici, non nel senso che lo facciamo di mestiere, quelli sono attori comici, cabarettisti, showman, autori, ma non so quanti di loro sono proprio Comici d’animo. Come Te e Me. Non so quanti di loro sin da piccoli si sono adoperati quotidianamente per far ridere gli altri, solo per il piacere di pensare a quello che potrebbero fare; poi lanciare la battuta e aspettare la reazione… E quando negli altri la risata si scatena, la Magia della comicità è compiuta! Come siamo simili Io e Te, Papo. Io nato il 18 maggio, tu il 20, come sarà dura festeggiare tutti i nostri prossimi compleanni… Pensa poi se mi capiterà di diventare ottantenne o novantenne, quaranta o cinquanta anni senza di te, come faccio!!? Come si fa!!? Minchia che tortura… Sono passate solo tre settimane da quel fottuto lunedì 22 agosto e il tempo non passa mai. Ecco, sto deviando sui pensieri che mi trascinano nel baratro del dolore, ma mi ero riproposto di scrivere proprio a te e di essere Leggero come te! Papo, qui si tratta di scegliere: o vivere depressi, infelici e di merda o fare di tutto per vivere il meglio possibile. Totta, la mamma e io abbiamo scelto di essere il più felici possibile per noi stessi, per la nostra famiglia e anche per te! Io ho quasi finito di tirare fuori tutta la merda di dolore e rabbia che ho dentro, credo mi servano un altro paio di lettere, poi stai tranquillo che la smetto di fare il ciuccellone e di farti fare brutte figure e ti scriverò solo lettere divertenti. Dai, qualche piccola riflessione me la consentirai, sai bene che sono un tipo tanto minchione quanto pesante… E non sarà una tortura festeggiare i prossimi compleanni. Boh, facciamo che li facciamo trascorrere nella totale indifferenza? È troppo presto, vedremo. Sai come si impara a fare i conti con la dilatazione del tempo, soprattutto da quando tu sei andato altrove? Una palla, non ti avrebbe divertito per niente. Oh ma te li ricordi i tuoi ultimi due compleanni? Il numero 9 con la casa piena di bambini e il Mago Oscar, il numero 10 il pigiama party e la tua “Notte da leoni”. Uhé, ti ricordi il gioco che facevamo tutti e quattro insieme quest’estate? Quello per cui ci dicevamo i particolari dell’aspetto e i lati del carattere che tu e Totta avete preso, in un singolare mix, un po’ dalla dalla mamma e un po’ dal papà? Papo: ha il mento della mamma; i capelli lisci di papà; è magro, longilineo, nerboruto e con gli addominali scolpiti come la mamma; è sfottente come papà; mangia un sacco di pasta, qualche boccone in più di papà; fa i rutti e le scorreggione come papà; è pauroso come papà; è distaccato come la mamma; ha la memoria della mamma, legge le cose una sola volta e le sa, le impara e le capisce, poi non gli interessano più e se le dimentica, esattamente come la mamma ogni volta che esce per comprare qualcosa; ha la memoria di papà per i film e per i posti dove andiamo in camper… Totta: è gentile con tutti come papà; è muscolosa e potente come papà; le piacciono i film romantici e le cose da donne come la mamma; è smemorata come la mamma; ha la faccia tonda come papà; ha i mignolini delle mani storti come la mamma; non ha paura di niente come la mamma; fa un’unica puzzetta a trombetta al giorno di mattina appena sveglia da seduta come la mamma; a volte è un po’ nervosetta che te la raccomando, ancora peggio della mamma; le piacciono gli articoli di cartoleria come alla mamma; e così avanti ad osservarci, ridere e prenderci per il culo!

Ti ricordi le risate che ci facevamo a giocare a “Diario di una schiappa”? Ti ricordi quando giocavamo a carte a scopa che sembravamo i picchiatelli di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”? Ti ricordi il gioco dei mimi? E quello dei disegni da far indovinare? Come ti incazzavi con me che non so disegnare e poi ridevi come un matto per come ero incapace… Ti ricordi a giocare a volley tutti con le mani flosce e bucate? Quante risate! Quanta energia che mi è rimasta dentro e posso andare a ripescare tutte le volte che mi sento giù e mi serve! Energia salvifica che può ricaricarmi a molla! Devo imparare a tirarmi via dalla testa i ricordi brutti e devo imparare a tenere stretti solo quelli belli! Non sto a riscriverlo, è scritto nella “Lettera 0”, penso che come abbiamo trascorso dieci anni pieni zeppi di Gioia, Divertimento e Meraviglia, così, le tre volte nelle quali il Mostro ha deciso di rivelarsi e scatenarsi in tutta la sua feroce violenza, io, la mamma, i nonni e gli zii purtroppo abbiamo vissuto e visto delle immagini che sono da reduci della Grande Guerra, da reduci del Vietnam, da bombardamenti in Siria, da attentati in Palestina e nelle capitali europee. Anche queste immagini sono dentro, impresse a fuoco nella memoria e nella carne, provocano dolori lancinanti e non fanno respirare. Ecco, quelle bisogna imparare a tenerle a bada, non bisogna cancellarle, perché comunque penso facciano parte del bagaglio e del patrimonio della nostra vita, ma bisogna imparare a metterle chiuse in una scatolina, nel cervello e nel cuore, e non aprirla più. Mai più. Pensa che Totta, la tua sorellina di soli 7 anni, lo ha capito e fatto per prima! Che GranGeniSuperEroici che siete, voi bimbi in difficoltà! Quelle stesse immagini terrificanti, da strappare dalla memoria, ritraevano tutte e sempre il tuo bellissimo viso sereno, in mezzo al tornado. Mentre tempesta, bufera, terremoto e maremoto imperversavano, tu eri sempre lì in mezzo, quieto, a farti scivolare tutto addosso, solo come i veri SuperEroi sono capaci.

Cazzarola Papo, non ti ho ancora detto quello che ti volevo dire. Ecco: grazie a ‘ste “Diavolerie” inventate da dei nerd quasi fighi come te, (a proposito, ti ricordi quando eri in prima elementare che tutte le ragazze di quinta in mensa ti volevano insieme a loro perché eri troppo bello, e chissà da grande alle superiori e all’università come saresti stato figo, e quante ragazze ti sarebbero venute dietro?) Qualche giorno fa ho postato un video fatto alle “Olimpiadi della scuola” nel quale lanciavi il vortex, che un po’ ti sfuggiva di mano, e il lancio non era un granché. Poi sono arrivati i tuoi amici giganteschi Ricky e Tommy e a momenti sfondano la palestra coi loro lanci, e tu a saltare, gridare e fare il tifo con e per loro! Se qualcuno guardando quel video ha solo lontanamente pensato “Poverino…” beh è proprio un grandissimo mentecatto, coglione che deve prendere ripetizioni per poter vivere decentemente. Io mi ricordo che solo qualche giorno fa, a fare tarzaning sotto le Dolomiti eri una lippa, ad arrampicarti e camminare veloce tra mille ostacoli, ad aprire e chiudere i moschettoni e a coordinare tutta la serie di movimenti che ti portavano da un albero ad un altro eri un fulmine, hai fatto due e poi tre giri mentre i “normo dotati” non avevano ancora finito il primo. Mi ricordo le tue immersioni in piscina in campeggio, ci facevi stare col fiato sospeso, ti sgridavamo e tu ridevi compiaciuto per quanto eri forte, per quanto ti piaceva farlo e per quanto ci facevi spaventare. Mi ricordo della tua forza, sovraumana per un piccoletto come te, nella palestrina del campeggio, in scioltezza sollevavi tutti i pesi di tutte le macchine da bodybuilding, io ti facevo fermare presto ma tu ne avevi ancora da vendere, i tuoi muscoletti dorsali in rilievo sulla tua schiena larga, magra e forte erano uno Spettacolo, questa fotografia mentale l’ho ben impressa nei ricordi che mi fanno bene, poi ti mettevo il peso a 30 chili, stringevi saldo il manubrio e la macchina ti sollevava e ridevamo come due pirla! L’unica cosa che non potevi fare era giocare a calcio in una squadra, ma io e te ci siamo divertiti lo stesso e facevi dei gran tiri, in porta eri un po’ una schiappa, dribblavi me, Totta, Sveva, Diego, la mamma e il nonno. Una volta, in una delle tue partite contro Franceschino, ti è venuto fuori un dribbling alla Ronaldo che nemmeno tu sai come hai fatto e per tutto il giorno sei stato pervaso da una felicità incontenibile, e continuavi a domandarmi “Pa’, ma allora sono un bravo attaccante!”. Cazzo Papo, se solo quell’ultima mattina avessi fatto la cacca nel bar del campeggio anziché prendere la tua biciclettina e venire a farla nel camper… Un leggero sforzo controllato, come tanti che hai fatto miliardi di volte, né di più né di meno, anche in quel momento hai scelto tu cosa fare, cazzo di testone che sei, e hai scelto da ragazzino Figo, Libero e Felice per sempre!

Mannaggia Papo anche oggi ho scritto troppo e alla fine non ti ho detto quello che volevo dirti, vedrai che domani è il giorno giusto!

 

Da qui tutti noi, sia chi ti conosce, sia chi solo conosce la tua Leggenda, ti vediamo nelle stelle, nel vento e nelle nuvole, ti sentiamo nelle strofe più emozionanti delle canzoni ed ogni giorno ti salutiamo. Tu, se non sei troppo affaccendato, facci un saluto, un cenno anche una carezza del vento sulla guancia ci basta!

Papà

 

 

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