Prova a dire al leone…
Ciao Papo,
ieri Anna mi ha portato da Alfonso e Dave. Due bei ragazzi pieni di speranze, passione e professionalità che trasformeranno il libro delle tue battute e le lettere in un Musical! Ti immaginavo così, proprio come loro, da grande, come Mattia ed il suo Elnor StudioRec! Cazzuto e determinato a realizzare i tuoi Sogni che fossero suonare, fare lo chef, girare i film o fare l’archeologo, non buttato lì in un qualsiasi ufficio o un negozio a far passare la giornata.
Devo chiedere a Totta – che è molto più brava di me – come si fa a guardare le tue foto e i tuoi video ridendo e gioendo per i ricordi e per quanto sei bello, senza piangere. Io piango sempre… ma non glielo posso chiedere! Non posso trasmetterle dubbi e paure; è così tenera e forte al contempo Totta. C’è solo da regalarle il miglior presente che la porti a vivere il miglior futuro possibile. Com’è brava la mamma in questo, io meno. Io ti scrivo le lettere, io riesco solo a dedicarmi volentieri e con tutto me stesso al figlio che non c’è più. Se uno non può dare il massimo per qualcuno è giusto che lasci spazio ad altri e se lo sono preso tutto Totta e la mamma questo spazio. Io ci sono, le faccio le acrobazie, facciamo le facce strane e diciamo le citrullate, sono lì di fianco, un po’ assente, forse, ma presente ed osservo, capisco che tra me e te dobbiamo parlare di notte. Di giorno non posso e non devo assillare Totta e la mamma, anche se tutti i progetti in ballo mi stanno regalando vita e vitalità. Papo a me sembra così Logico: ti ho dovuto lasciare in mani più grandi all’Infinito per mezzo della morte? È una cosa inaccettabile? È un dolore che segna la pelle e lacera l’anima? Ecco io questo dolore e questa accettazione le trovo concepibili solo se tu continui a vivere in ogni cosa che faccio. E se ti ho dovuto lasciare in mani più grandi di là dall’Infinito, di qua dallo sbarramento della vita non puoi che continuare a vivere in libri per Feltrinelli e film per Hollywood. Non sono pazzo, sono solo finalmente determinato nella mia cazzo di vita che è sempre andata a fare in culo un po’ di qua ed un po’ di là, senza realizzare davvero quello che avrei voluto ed adesso che ti ha strappato via dalle mie mani non posso che continuare a farti vivere con ‘ste cazzo di lettere e tutto il resto.
Oggi ho solo questo da offrire a te e Totta, voi invece avete ancora e sempre così tanto da regalarmi per farmi divertire e riflettere!
Totta: “Adesso mi vesto, poi andiamo in città e mi compro una cosa che serve. Come un salvagente!”. Cronache da Walnut Grove (La casa nella prateria)…
Tu Papo giocando coi mostriciattoli: “State gentili se no vi mangio in un boccone e vi graffio coi miei artigli!”.
Tu Papo alla Alvaro Vitali: cena, a tavola, con una mano stringi la crocchetta che stai mangiando, con l’altra continui a far sopra e sotto dal tavolo. Ti osservo e vedo che ti stringi il pisellino. Ti faccio “Cosa fai Papo?” “Mi stringo il pisello!” rispondi. “Ti scappa la pipì?” “Sì!” rispondi, “E allora andiamo a farla, no?” ti propongo, “No, la sto tenendo per farla uscire dal culo!”.
Tu Papo e gli adulti: “Papà perché ogni tanto con i grandi mi viene la timidezza? Che io gli voglio dire le cose ma non ci riesco…”.
Totta in formissima!
Mi dice: “Papà ho il moccio al naso! Mi pulisci?”.
Le cerco nel pantalone del pigiamino il fazzoletto.
Mi ammonisce: “Papà ma il pigiamino non ha tasche… come sei scoordinato!”.
Aggiornamento meteo da casa Vaniglia. Apriamo le imposte della camera da letto, per oggi davano pioggia, ed entra un raggio di sole, Papo felice dici: “Non è piovoso!”.
Totta, ancor più soddisfatta: “È soloso!”.
È giorno Papo, vado, tu prova a dire al leone di non mangiare troppe gazzelle, ma lo sa già. Prova a dire alle stelle di brillare più forte, ma lo sanno già. Prova a dire al vento di non spezzare i rami, ma lui già sa. In natura tutto già sa quel che deve e, forse, anche tu lo sapevi già.
Papà
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