Bellissimo Sogno d’Amore

Ciao Papo,
ancora domenica. Sai che di domenica tendo a lasciarvi tutti tranquilli di qua e di là dall’Infinito. Ma io ho necessità di raccontarti perché poi è solo quando mi siedo qui e ti scrivo che io ti vivo. Un turbine di emozioni anche oggi. La mattina è cominciata con la foto di Doc. Marina, la cardiologa dell’ospedale di Trieste che ti ha visto morire. La dottoressa che ti ha curato ed ha pianto con noi per quei tre merdosissimi e preziosissimi giorni. I giorni in cui tu eri già corso via a divertirti altrove e ci hai li lasciato lì tuo bellissimo involucro terreno per starti vicino e farci abituare all’idea che il tuo corpo non sarebbe più stato con noi. Non avevano mai vissuto un’esperienza simile perché in quel reparto curano adulti e anziani. Non lo avevano mai visto un Angioletto in carne ed ossa… ti medicavano con delicatezza e cura, ti carezzavano medici e infermieri mentre il coma e le macchine che tenevano in vita il tuo corpo te lo scassavano un organo per volta fino a che il cervello ha totalmente staccato la spina. Piangevano tutti Papo, dal primo giorno, da quanto cazzo grave erano le condizioni in cui versavi. Da quelle due ore e mezza di massaggio cardiaco per attaccarti a ECMO la macchina extracorporea che ti ha tenuto con noi altri tre giorni. Da quanto eri bello. Dai capelli che ti carezzavano. Dalle ciglia lunghe che non si potevano non notare. Dai lineamenti così dolci e perfetti che non poteva essere che stessi soffrendo. Piangevano tutti, piangevamo io, la mamma, gli zii e i nonni, piangevamo nella nostra disperata compostezza che non dava in fianco a gesti plateali. La foto di Doc Marina stamattina mi ha fatto molto piacere ma mi ha mosso dentro tutto questo. Nelle varie foto che sono arrivate per cominciare noi la campagna marketing al posto di Feltrinelli, diciamo così Papo così non rischiamo la denuncia per stalking, scherzo Papo, tranquillo! Facciamo tutto con calma e al meglio, passo dopo passo. Prima il blog, poi Feltrinelli, l’album musicale e il film ad Hollywood. Non importa se vinceremo la statuetta ma lì ci arriveremo con la nostra storia. E’ il minimo che io possa fare per il figlio che ho di là dall’Infinito. Sto imparando a capire, meglio: a sentire come si fa a vivere con un figlio di qua ed uno di là dall’Infinito. Ti dicevo Papo che sono arrivate due foto particolari una di un ragazzo poco più giovane di me che è morto la sua mamma tiene aperto il profilo feisbuk del figlio. Credo per restare in contatto con gli amici del ragazzo. L’altra è di un bambino che viene a scuola a Bollate, affetto anche lui da una patologia cardiaca simile a quella che abitava il tuo cuoricino, anche lui impiantato con ICD. Lui fa la prima media quest’anno. Non ti posso dire di più di questo bambino perché a lui pensano la sua mamma, il suo papà e i suoi dottori. Poi in giardino con Totta e Sveva, spazzare scale e foglie, un bel pranzo con gli amici, le notifiche delle foto che sono arrivate copiose anche oggi. Copiose Papo vuol dire tante ma tante. Chissà se parlate e se parlate forbito di là dove sei tu? Chissà se dite le parolacce? Chissà se vi incazzate? Chissà se avete anche superato le parole per comprendervi?
Siamo andati a votare io e la mamma, non sto a scocciarti con tutta la noiosa manfrina ma ‘sta volta si sono particolarmente impegnati per mescolare le carte. Mi ha intervistato al telefono Piero, giornalista del notiziario locale. Torniamo a casa ed io ho da completare le descrizioni di alcune sezioni del blog per agevolarne la navigazione e prima Saverio Tommasi mi dà disponibilità per aiutarmi a diffondere la “Bomba d’Amore” http://www.paposuperhero.com/site/2016/11/29/lettera-82/ e poi mi scrive Alessio, autore Zelig proponendomi di fare una serata di cabaret. Insomma Papo la nostra storia gira. Gira talmente bene che mi rapisce e mi entusiasma. Ha abbattuto memorie ram, microchip e pixel per diventare Universalmente Vera senza filtri per internauti.
Dopo più di cento giorni un’idea ce la siamo fatta ma quanto manchi e quando fa male quello strappo non si può dire anche se c’è la vita normale e ci sono tutti i “Percorsi di guarigione” scrivere il libro, suonare le tue canzoni, scrivere il soggetto per il film, il corso di arte terapia tramite la pittura, l’andare a correre in compagnia la domenica mattina. Continuamente durante ogni giorno mi chiedo “Ma che cazzo  sto facendo? Ma che cazzo lo sto facendo a fare?”. Poi ti leggo, ti guardo, ti ricordo, vedo le reazioni di chi legge e ti materializzi vivo, per un istante ma non riesco mai ad acciuffarti per annusarti e abbracciarti. Li do tutti a Totta quei baci. Ha un bellissimo muso, come il tuo. E deve bastarmi una sola bimba che fa per due.
Papo, ti scoccia se fino a quando non capisco per bene come si fa a vivere con un figlio di qua ed uno di là dall’Infinito continuo a martellarla con ‘sta storia di Feltrinelli ed Hollywood? Ci arriviamo davvero Papo, tu lo sai che papà non molla. Una volta lì posso dirmi finalmente sazio della tua assenza. Continuerò a scriverti per i fatti miei, con meno clamore. Se arriveranno dei soldi li darò a Totta e alla mamma. Io potrò prendere un vecchio furgone Volkswagen, come quello che avevo da ragazzo e andare in giro per il mondo a fare il cantastorie.

Racconterò l’avventurosa e divertente storia di un bambino nato SuperEroe senza che lo volesse, senza che lo sapesse ma ci si è trovato nella parte e l’ha interpretata meglio di qualsiasi attore hollywoodiano. Così bene che al posto di un ricordo che giorno dopo giorno andava sbiadendosi, ha Regalato al mondo un Bellissimo Sogno d’Amore.
Papà

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1 Comment

  1. Donatella ha detto:

    Stasera qualche lacrima. Ma è rugiada che si mischia al mio tempo così sofferente. Papo dal posto in cui ora sei penserai che non ti pare vero che tutte queste persone sconosciute ti conoscano.
    Ma è la magia dell’amore.

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