Non c’è scampo all’amore
Ciao Papo,
devo scriverti anche oggi? Ma non ti sei rotto le balle a sentirmi? Dai no, in fondo ti lascio sempre tranquillo, ti rompo al massimo mezz’oretta, tempo di leggere la lettera no? Poi magari dove sei tu vi arrivano anche tutti i dati al volo tipo aggiornamento del pc e scarichi la “Cartella Lettera Cacacazzi di papà” in 3 secondi netti. Ti ricordi che non avevo augurato niente a nessuno per il nuovo anno e invece ripensandoci un augurio lo ho. E’ per Totta, che diventi una donna sana, forte ed equilibrata. Bella fuori lo è per dono genetico. Bella dentro perché è un Prodigio di gentilezza, affetto, ironia e raziocinio. Questo augurio a Totta è anche la nuova sfida della nostra famiglia! Va che quando puoi ci devi dare una mano anche anche tu! Perché la decisione è presa e la sfida è aperta: restiamo una Famiglia! Se eravamo in gamba quando eravamo in quattro e non pesava a nessuno il tuo problema di salute e cagavamo in testa a famiglie tristi e annoiate di stronzi normodotati di ‘sto cazzo, adesso in tre, con la nostalgia che ci divora vivi, dobbiamo essere ancora più convinti e cazzuti per farcela! Tu ci devi aiutare a legarci ed unici. Qualche giorno fa un’amica mi ha scritto:
Ti racconto un aneddoto. La mia prof di scienze del liceo era un’amica di famiglia di Gino Strada (sono di Sesto S.Giovanni). All’inizio, quando Gino era già in giro per il mondo, il quartier generale era casa Strada, la moglie aiutata da parenti e amici, tra cui la mia prof. Erano i primi anni novanta e aiutavano come potevano, facendo telefonate per raccogliere fondi ecc. (Parentesi: se pensi che una cosa come Emergency è partita tutta da il sogno di un uomo aiutato da amici e parenti in modo del tutto casalingo…). Torniamo alla cosa che ti volevo raccontare. All’epoca la figlia di Gino, Cecilia, che ora è una figa pazzesca agguerrita più del padre nel portare avanti le sue idee, era una bambina più o meno dell’età di Totta. La bambina aveva sempre questo trambusto in casa e suo padre non c’era mai. Un giorno chiese a sua madre: “Ma se il papà è tanto buono e aiuta tanti bambini, perché non sta mai con me?”. Cecilia poi di certo ha presto capito cosa stava facendo suo padre ma all’inizio era solo una bambina che voleva stare con suo papà. Ecco, io auguro a Totta di diventare da grande una figa pazzesca come Cecilia Strada, perché anche casa Pilotta è un concentrato di Supereroi con un futuro pazzesco davanti! Certo il paragone con Emergency è forse un po’ troppo (ma i sogni sono gratis, no?), ma il paragone con Totta no: i bambini sono tutti uguali, a qualsiasi latitudine e longitudine del globo, ricchi o poveri, famosi o ignoti, sono solo bambini. È chiaro che lei non capisca, non capiva Cecilia e stiamo parlando di Gino Strada! Totta ha perso il suo migliore amico, sai che gliene frega di Feltrinelli e del resto!! Lei vuole stare solo con te, lo so che è difficile ma non perdere il focus su di lei. Poi quando sarà un pochino più grande, sarà la prima promotrice delle Lettere!
Mi piacerebbe essere uno di quei duri dei film che a questo punto chiude la Lettera scrivendoti: “E così sarà perché così è scritto” ma a te e Totta è toccato un papà minchione pieno di dubbi. Due, non molte, due certezze ben chiare le ho: Papo e Totta devono crescere sereni e felici. Un altro piacere Papo, dì a chiunque legga questo messaggio di non dirmi che siamo una famiglia fantastica, che se lo tenga per sé e che si dedichi alla sua famiglia. Noi facciamo solo e sempre quello che dobbiamo fare, senza alternative. Non c’è scampo, c’e solo da rassegnarsi all’amore, quello più grande.
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