Preghiera della Fantasia
Ciao Papo,
piano piano ci sto arrivando, senza assilli, con la Gioia propria di un padre nel seguire il percorso del proprio Figlio continuerò a cercarti e trovarti in Postulati Scientifici e Preghiere di tutte le tribù di questo Meraviglioso Pianeta che ospita noi esserini così strambi e Grandi Anime Antiche in viaggio da secoli quale Te. Io così Ti Racconto, Ti Canto e Ti Regalo a questo, al Tuo mondo, al mondo della Formula Magica della Lasagna di Nonna, a tutti i mondi Possibili ed Esistenti e al Paradiso se Sei con Arcangeli e Cherubini:
Il Libro “La rivoluzione d’amore” comincia con questa Dedica:
“A te Papo, mio Piccolo Grande Eroe,
fonte inesauribile di Ispirazione e Coraggio!
A Totta e Mamma, mie Piccole Grandi Eroine,
fonti inesauribili di Ispirazione e Coraggio!
All’Amore, l’Amore nuovo che verrà,
l’Amore che fa grandi giri, passa e tornerà”.
Poi passa alla Massima delle Massime:
“Papo: «Dentro la paura, fuori l’avventura!». E io ti ho domandato:
«Bellissimo Papo! Ma spiegami bene, cosa vuol dire?». E tu:
«Vuol dire che dentro hai paura di sbagliare a fare le cose nuove,
ma fuori c’è l’avventura di farle». Così parlò Papothustra!”.
Quindi all’emozionante prefazione di Iacopo Fo che si conclude con:
“Vivere il dolore in solitudine, senza inventarsi nulla, distrugge la qualità umana delle persone. Attraversare il dolore giocando, facendo finta che si possa andare oltre, fa crescere la qualità di tutto il genere umano”.
Bambino Libro comincia così:
“Ciao Papo,
quanto sei venuto fuori bello dalla tua Mamma?
Occhi scuri, profondi, capelli castani, colori comuni, spesso anonimi. Eri talmente bello e speciale che non ti servivano azzurro, verde, biondo e rosso per evidenziare la tua particolarità.
Bello a tutto tondo, agile, minuto ma slanciato, affusolato, forte, muscoloso e magro. Carlotta detta Totta, la tua sorellina, è bellissima, proprio come te, e con la fortuna di avere un cuore sano e forte come il mio. Un cuore da toro, da maratoneta, un cuore da farci tutta la fatica che c’è da fare e non accusarla.
Eri così singolare da essere il primo tra noi ad aver mutato proprio quel gene lì. Mutazione genetica in utero, de novo, il primo «fortunato» in famiglia. Nessuno lo decide, succede.
Quella mutazione genetica causa la patologia che ti ha colpito: cardiomiopatia ipertrofica restrittiva (hypertrophic cardiomyopathy, HCM). Per noi oggi «Il Mostro», quel bizzarro codice nella tua mappatura del DNA che mandava l’informazione sbagliata al tuo cuoricino: il setto si ispessiva, il diametro per far fluire il sangue diminuiva, tutto il muscolo cardiaco si irrigidiva, perdeva elasticità e ti erano concessi al massimo 99 battiti al minuto per vivere, divertirti, giocare, cantare e ballare. Con 99 battiti un bambino della tua età cammina e fa una vita normale, sotto sforzo si raddoppiano; invece a te sono sempre bastati per fare tutto, li hai usati meglio di chiunque altro, quei 99 battiti.
Fino alla dannata mattina in cui uno sforzo di troppo, nulla più di ciò che avevi fatto miliardi di volte, però lo sforzo sbagliato nel momento sbagliato, il cuore te lo ha rotto.
Papo, sei stato il più Valoroso e Divertente tra i supereroi.
Ora, che sei dall’altra parte dell’Infinito, di sicuro ti diverti a correre, saltare e far perdere le tue tracce. Totta dice che, siccome ti piace cambiare, un mese sei un tasso, quello dopo fai la tigre e poi forse il delfino o l’onda. Di sicuro sei diventato quel qualcosa di potente e misterioso che muove le maree, l’istinto degli animali e la bellezza della natura. Di qua dall’Infinito sei il tuo sorriso, le tue battute e le tue massime, le nostre risate e i nostri pianti.
È un’altra volta domenica, quante ne passeranno? Finché arriverà quella giusta e sarà per sempre domenica insieme a te. Oh Papo, poi ti lascio andare subito perché hai nuovi amici, nuove storie da vivere e chissà quanto sarai preso. Io avrò più di ottant’anni e tu forse sarai ancora un bambino, o un cinquantenne, o un grande bagliore di luce”.
Poi passa a questo Pensiero Poetico diventato Canzone che mi ispirasti osservandoti Vivere come solo Tu Straordinariamente hai Saputo Fare:
“L’Eroe incappa nella bufera senza sapere
che essa gli si possa parare di fronte.
L’Eroe non sta nemmeno a sfoderare
il suo sorriso migliore, solo attende che vento, lampi, fulmini
e tuoni si plachino. Mentre l’uragano imperversa l’Eroe
pensa a quel che è veramente importante nella sua vita:
Mamma, Giocare, Lasagna, Luna, Spaghetti al tonno, Tartarughe
Ninja, Lego Ninjago, Puré, I Simpson – il film, Salmone,
Lemure catta, Caracal, Tuffi in piscina.
L’Eroe fonda e affonda il suo mito nell’inconsapevolezza,
non potrebbe essere altrimenti. Avere piena coscienza di sé
lo renderebbe freddo, cinico, calcolatore, narciso, eroico.
Insomma: finto. La piena consapevolezza instillerebbe in lui
dubbi e paura. Il vero Eroe non sa cos’è l’eroismo. Il vero
Eroe non si muove per titoli e ricompense. Il vero Eroe fa ciò
che fa perché non esiste un altrimenti. Il vero Eroe mi fa venire
in mente quella storiella del calabrone: «Secondo alcuni
autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non
può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo
in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone lo ignora,
e perciò continua a volare».
Forse mi sto sbagliando, non sto delineando i tratti caratteristici
del tipico eroe ma quelli di un bambino. E restare bambino
nella bufera è il gesto più eroico a cui abbia assistito”.
Quindi si entra dritti in Te, nel Tuo modo di Essere e nel Tuo mondo Allegro, Colorato, zeppo di Fantasia:
“ABILITÀ STRAORDINARIE, SUPERPOTERI
Il tuo sorriso e le tue battute. La tua Bellezza è sempre stata disarmante, e quel sorriso riparava a tutte le marachelle che combinavi. Le tue battute io ho incominciato ad appuntarle quando avevi undici mesi. Io e Mamma siamo due tipi simpatici: io sin da bimbo sono sempre stato un tipo bizzarro che faceva divertire gli amici, Mamma ha un senso dell’umorismo più fine e tagliente. In te e tua sorella Totta queste prerogative sono state da subito esplosive. Te le ricordi queste, Papo? Quando Totta ci mostrò i suoi disegni ad acquarello fatti al laboratorio di pittura, ci complimentammo. Ci disse che due suoi amichetti avevano ricevuto dei supercomplimenti dalla maestra: «Hanno disegnato dei fiori come Van Gogh». Tu: «Si sono tagliati un orecchio?». Oppure quella volta in cui tu, tutto cipiglio e sicumera, dicesti: «Ho delle prospettive, sono determinato e non me ne frega niente di cosa mi dicono gli altri!». Io: «Bello, Papo, bravo, ammirevole! E qual è il tuo obiettivo?». Tu: «Guardare il film stasera anche se oggi pomeriggio ho visto i cartoni e giocato alla Wii». Il bello è che trattavi così tutti, anche il resto della famiglia. Sgridato da Zia Ale in dolce attesa del primo figlio: «Zia, ti stai già allenando a fare la mamma?».
Nella nostra quotidianità, in Bambino Libro e nella Rivoluzione d’Amore tutta, Totta ha un ruolo Predominante, non è una comparsa, non è la sorella di Papo, è Totta è l’altro SuperEroe che senza farglielo pesare, semplicemente col suo essere una Straordinari Bambina, tiene in Piedi Mamma e papà:
“Totta tanto bella e tanto diversa da te, ugualmente eroica nel suo percorso. Totta è quella dal raziocinio galoppante: TV, servizio sulla forza della preghiera. Parla una suora di clausura. Vi spiego che quella donna passa tutta la vita chiusa in quell’edificio a pregare. Totta: «Prega tutto il giorno di uscire?». Non si fa spiazzare neanche dalle trame dei film, come quando decidemmo di vedere Titanic. Mi chiese di cosa parlava il film e le risposi: «Parla della storia d’amore di un ragazzo povero e di una ragazza ricca che si imbarcano non conoscendosi e poi si innamorano». Totta: «E poi cosa succede?». Andai subito al dunque: «Che la nave colpisce un iceberg, affonda e il ragazzo muore». Totta: «Peccato, poverino. Era meglio se diventavano tutti e due ricchi!».
Oppure quando giocammo ai mimi, pescai la carta: «USARE IL TAGLIAERBA». Mimai l’azione di usare il tagliaerba. Mamma, tu e Totta in coro: «TAGLIAERBA!». Con le sole mani spiegai di aspettare un momento. Mimai nuovamente l’azione, tutti e tre da capo in coro: «TAGLIAERBA!». A questo punto parlai, il gioco lo vieterebbe, e dissi che erano tre parole! Totta, come un falco sulla preda: «TA-GLIA-ERBA!». Tutti stesi a terra dal ridere.
Papo che Lavoro Straordinario siamo riusciti a fare insieme alle Editor Garzanti Adriana ed Elisabetta! Un Libro Potente e Leggero che va giù come un bicchiere d’acqua e senza pretenderlo e manco volerlo Insegna la Lezione delle Leggerezza, Insegna a prendere la Vita a morsi con la Fantasia di uno Straordinario Bambino che a suo modo scrive e ci lascia in dote Preghiere Pregne e Profonde come Padre nostro, ṣalāt, Nam-myoho-renge-kyo, mantra e sutra. Un Libro che mette le basi per Confidare nel Messaggio che la morte non esiste, è solo una porta e Regalare speranza che diventa Credo.
Miracolosa Fantasia, Senso del Bello e Vizio dell’Umorismo che tutt’ora ci fanno stare bene Insieme. Io non ho meriti, io sono solo un piccolo uomo nel corpo di un maschio ancora giovane che ha bisogno di vivere, amare ed essere amato, che sopporta perdite e assenze strazianti e deve stare attento a difendersi e mettere tra se e gli altri la distanza necessaria per non fare travisare “Testimonianza e Messaggio” nonostante la mia immensa ingenuità e sincerità. Papo, ti confesso che a volte mi sento Forrest Gump. Tutto questo posso farlo solo seguendo il Tuo Stile, non prendendomi mai troppo sul serio, pronto a morire da un momento all’altro, che sarà mai, sarà Sempre la Tua Fantasia di Bambino nei prossimi quarant’anni a sbaragliare Nobel, Pulitzer e Oscar.
Solo per i tristi e lamentosi sembri sbiadito come un ricordo, come in questa foto sgranata, ma se ci si avvicina al Tuo Bel Muso si vedono dentro tutti i pixel del Microcosmo e delle Infinite Galassie. Si vedono dentro le Piumette, i Cuori e le Coincidenze che ci Regali e Sei Qui più Limpido, Splendente e Presente che mai!
Papà
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