Segnali d’Amore
sarà il Nostro Sentire che ne ha tanto bisogno ma Tu in ‘sti giorni del mio e del Tuo compleanno sei proprio tanto vicino ed in giro da ‘ste parti. Prima la Piumetta sospesa sui pedali della Tua bici, la mattina dopo, portando Totta a scuola, la Piumetta davanti alla portiera di BlueSky e ieri quest’altra… arrivo a lavoro e Nonno Zazzà mi fa trovare la Lettera di Auguri. Ti scrivo la Lettera trascrivendo ciò che mi ha donato il Nonno insieme a Te, faccio qualche lavoretto veloce tra stampare mail e archiviarle, finalmente vado sul lavoro del disegno che devo finire e con AutoCAD, il programma di disegno, chiedo la quota tra due linee e… 1949. Né uno più né uno meno, esattamente l’anno di nascita di Nonno Zazzá…!!
Papo cosa è e come si chiama questo Meraviglioso Delirio?
“Cazzo se è Vivo Papo!”. Questo è per me! Così si chiama tutta ‘sta roba strana che mi succede intorno!
Mi domandano tutti come sto… come sto…!!? Sto che non è più la vita di prima che ho vissuto da quando sono nato e particolarmente negli ultimi vent’anni… sto che sto imparando a vivere solo con me stesso, anche se solo non ci so stare ma da lì devo ricominciare per ritrovarmi o per trovarmi finalmente… sto che: perché non si limitano a comprare il Tuo Libro, il Tuo Disco e a leggere le Tue Lettere e organizzare le presentazioni e farla insieme ‘sta rivoluzione d’Amore invece che farsi i cazzi miei…!!? Perché di una Meravigliosa Storia d’Amore racconto, non dei cazzi miei, anche se la vita vera si mescola così profondamente con ciò che voglio e non posso scriverti perché non siamo soli in tutta ‘sta Storia…
Tu mi hai fatto Tutti questi Fantasmagorici Regali in questi giorni, io ho Regalato queste a chi davvero Conta, le Regalo a Te e all’Universo che saprà farne Buon Uso!
Trovarsi nell’impossibilità di parlare perché l’Idioma è proprio lo stesso
Silvestro e Titti, Tom e Jerry, Red e Toby, nemici e amici
Fermi sulla riva del fiume
lontani per non mischiarla e difenderla
Categoriche e Assurde Regole d’amore e d’appartenenza
Leggi del branco e grida sorde del randagio
Altrove l’Orizzonte si staglia sereno
Tu sempre un passo avanti o uno indietro
e non rispetto a Lei ma a Te stesso
In mezzo non è mai finita
Rimuovi i rami inutili prima che si secchino, prima che cadano le foglie
Vada che non si può più aspettare
Vada che in quei occhi ci hai guardato, vissuto, riposato, dormito,
ci sei morto e rinato e da lì non te ne sai più andare
Sono due, quattro, sei, gli occhi Belli, Gemelli come i Fratelli
Sono i miei, i tuoi e i suoi
Non si sceglie e non si sente, soli
Mente la mente, loop psicotico per amorevoli impostori
Si impara a stare soli per trovare il modo di bastarsi
Non sei rapace, solo non ne sei capace
Allenato da una vita a stare insieme e nutrire ciò che è figlio, padre, piacere, ma tanto, troppo, dovere.
Papo, continua a fare Tutto il Casino che puoi e Divertiti!
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