Milleduecento “Usa la vita!”

 

 

Ciao Papo,
sei venuto con me a Canicattì? Hai visto quanti ragazzi? Hai visto? Sono stato introdotto come il papà delle Lettere al Figlio che non è più in questa vita, roba triste e spiazzante, ma me li sono presi tutti e milleduecento in braccio e gli ho fatto vivere l’emozione che la morte non esiste grazie alle Lezioni Tue e di Totta! Grazie alle vostre battute! Grazie alle Tue Piumette, Grazie ai Tuoi Cuori e Grazie alle Tue Coincidenze! Grazie a quello che siamo Noi Famiglia che non c’è più come era prima ma è Viva nella Storia delle Nostre Anime! Insieme quel giorno a pesca sotto quel Ponte! Grazie al Nostro modo di fare timido, entusiasta e scanzonato. Grazie! Grazie a tutti questi Grazie si sono messi tutti a ridere all’ennesima battuta Tua, di Totta e mia! Lo hai visto? Vero Papo? Cazzo se lo hai visto! Lo hai Sentito Papo? Arrivano di là da Te tutte queste Emozioni? E’ tutto ‘sto casino di Emozioni che combiniamo ancora insieme che ti tiene così vicino e manifesto? Hai da sbrigare tutti i Tuoi impegni Tu dalla Tua parte per continuare ad Insegnarci l’Amore, Ti sto aiutando e seguendo come riesco, come posso, Tu fai lo stesso e molto di più per me. Provo a mettercela quella che ho perché spesso ciò che mi manca, ciò che era mi debilita. Provo a mettercela quella che ho perché le distrazioni sono tante e troppe.
E’ stato Bellissimo incontrare questi ragazzi, sentirli ridere, applaudire ed avere a tratti gli occhi lucidi, sentirli sicuri che devono imparare ad usare la vita, proprio così come ci hai insegnato Tu! Prima della canzone di Ramazzotti che ha salutato il nostro incontro gli ho letto questo Tuo Messaggio:

Un foglietto a quadretti con su scritte poche righe: «Dai, puoi farcela a saltare, per me, ora prendi la rincorsa e salta per me. Poi cammina e fallo per me. Ora che sai fare tutto, sdraiati là e diventa viziato, poi quando ti stufi muori».
La reazione mia e di Mamma, in momenti e posti diversi, è stata identica: dapprima impietriti, poi inorgogliti che a otto anni tu sapessi già esprimere certi concetti in certi modi, poi il sorriso per il nostro piccolo Kurt Cobain. Ci chiedevamo se era il caso di farlo leggere a uno psicologo… in serata, dopo ripetute domande riguardo a cosa volessi dire e cosa avessi vissuto per scrivere ciò, ovviamente senza risposta, mi avevi detto: «Mi è venuta in mente la tua maglietta: “La vita è dura e poi muori!” e la scritta fuori da scuola: “Auto, casa, lavoro, tanto domani muori”, e così mi è venuta fuori ’sta cosa. L’ho intitolata: Usa la vita».
Altro che psicologo… Usa la vita!

Papo, mi spiazza passare per un’Anima Gigante, io sto solo Evolvendo, io sono solo un uomo con i suoi bisogni e le sue debolezze che ogni notte torna a stare solo con sé stesso e sta provando a capire come si fa a stare solo dopo essere stato Famiglia. La Grande Anima sei Tu! L’Anima Antica in viaggio da secoli. L’Anima che ha sancito un patto con la mia. Spesso fatico a rispettarlo quell’accordo lontano di cui non ho memoria ma che mi vive dentro. Emerge ogni volta che deve ma io sono solo un uomo e attraverso il calvario terreno di voler Amare non essendo pronto, non trovando mai apparecchiato dall’altra parte e quando trovo tutto pronto in tavola sono io che passo oltre o scappo senza chiedere il conto. Attraverso la pena di non andare mai alla stessa velocità e nella stessa direzione di chi incontro lungo ‘sto percorso, a riconfermare la necessità di imparare a bastarmi e ad andare verso la realizzazione di me stesso e della Nostra Antica Alleanza.

Ciao Contratto d’Amore!
Papà

Sharing is caring!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *