Tienimi per mano, il Senso delle Lettere!
Ciao Papo,
ieri sera sono andato a vedere lo spettacolo di cabaret organizzato da Daniela e Barbara per raccogliere fondi per la scuola orfanotrofio in Nepal del Lama Tashi. Che risate! Che bella serata! Chiodaroli, Giancarlo Barbara, Renzo Sinacori, Kalabrugovic, che bravi professionisti della risata! A tratti c’era da star male dal ridere! Bellissimo!
Ti ricordi, Papo, quando ho smesso di fare cabaret due anni fa, come ero diventato bravo?
Stavo diventando come quelli veri! Tu inconsapevolmente, vivendo semplicemente la tua vita da bambino, eri già un Comico coi Fiocchi!
Io, ammirando un tuo disegno: “Bellissimo il tuo labirinto Papo!”. Tu: “Già, chi dice che è brutto ha i sensi dell’umore invertiti…”.
Lettone, tutti e quattro sdraiati a coccolarci e chiacchierare, ad un tratto si sente bussare alla porta. Al mio: “Chi è?”. Non riceviamo risposta. Allora ti chiedo: “Hai bussato tu?”. Tu Papo: “No, e non sono manco fuori dalla porta…”.
Tu ed un tuo amichetto parlate di massimi sistemi, ad un certo punto l’amichetto, cercando una collocazione al paradiso, dice: “Il paradiso è sopra al cielo”. Tu Papo, più agnostico di Piergiorgio Odifreddi, sentenzi: “Eh, no! Sopra al cielo c’è lo spazio!”.
La tua prima volta in chiesa – eri stato al cabaret, a teatro, ai concerti ed in piazza a manifestare ma mai in chiesa – tutti seduti zitti e composti, attendiamo l’arrivo del prete per la celebrazione del battesimo di Valentina e mi bisbigli in un orecchio: “Papà quando comincia lo spettacolo!!?”.
Lo zio Frenk ti regalò una felpa di Spiderman per la quale andavi matto. Togliertela per fare la nanna e metterla a lavare quando era sporca erano situazioni drammatiche. Volevi così bene a quella felpa che una mattina sulle note di “John Holmes” degli “Elio e le storie tese” le intonasti un’ode: “John Holmes una vita per la feeelpa, John Holmes una vita per la felpa!”.
Quante risate ci hai fatto fare, Piccolo Grande Genio!
Io aprivo un pezzo sulle istruzioni della comicità con questa battuta: “Etica del comico, non si ironizza sui difetti altrui. Fai battute sui grassi solo se sei obeso, sui gay solo se sei omosessuale. Sui difetti fisici solo se hai un handicap. Sugli immigrati solo se sei straniero. Quindi se vuoi fare il comico e sei un ciccione, negro, ricchione, storpio, rallegrati perché hai più culo che anima e un futuro garantito nel cabaret!”.
Ecco, seguendo questa logica ora posso scrivere di ciò di cui ti parlo ogni giorno, Papo.
Degli stretti legami tra vita e morte, di “di qua” e “di là” dell’Infinito, di Amore che valica ogni confine e ogni limite. Quello stesso sentimento racchiuso nelle Lettere che da lì parte, avvolge e coinvolge chi ci cade dentro e torna indietro forte nelle più incredibili manifestazioni di Genuina Amicizia.
Stavo diventando bravo a stare a mio agio sul palco, dannata insicurezza, perché a dire e scrivere minchiate non mi sono mai sentito secondo a nessuno, ma il palco per me è sempre stato un limite, un mostro da sconfiggere. Poi il tuo patatrac a scuola, e non me la sono più sentita di uscire la sera e lasciarvi a casa da soli. Perché quella volta più che mai avevamo realizzato quanto fosse pericoloso e chi davvero fosse il Mostro.
La nostra esperienza, viverti ogni giorno, mi aveva portato a scrivere questi due pensieri:
Eroe
L’Eroe incappa nella bufera senza sapere che essa gli si possa parare di fronte. L’Eroe non sta nemmeno a sfoderare il suo sorriso migliore, solo attende che vento, lampi, fulmini e tuoni si plachino. Mentre l’uragano imperversa l’Eroe pensa a quel che è veramente importante nella sua vita: Mamma / Giocare / Lasagna / Luna / Spaghetti al tonno / Tartarughe ninja / Lego ninjago / Puré / Simpson the movie / Salmone / Lemure catta / Caracal / Tuffi in piscina. L’Eroe fonda e affonda il suo mito nell’inconsapevolezza, non potrebbe essere altrimenti. Avere piena coscienza di sé lo renderebbe freddo, cinico, calcolatore, narciso, eroico, insomma: finto. La piena consapevolezza instillerebbe in lui dubbi e paura. Il vero Eroe non sa cos’è l’eroismo. Il vero Eroe non si muove per titoli e ricompense. Il vero Eroe fa ciò che fa perché non esiste un altrimenti. Il vero Eroe mi fa venire in mente quella storiella del calabrone: “Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone lo ignora e perciò continua a volare”.
Forse mi sto sbagliando, non sto delineando i tratti caratteristici del tipico eroe ma quelli di un bambino. E restare bambino nella bufera è il gesto più eroico a cui abbia assistito.
Atleti di dio
“Poverino…” poverino ‘sto grandissimo cazzo!
Un vecchio in giacca, cravatta e barba fatta che si tiene dritto col bastone; un’anziana signora che si trucca, si cura e si mantiene in ordine; un bimbo che vive il suo tempo e va avanti a fare il bimbo, nonostante il Mostro. Ho un “Porcodio” da scagliare verso l’Olimpo per ognuno di loro e per ogni essere che vive un serio e severo problema! E i “Dioporco” non bastano mai…
Grandissimi stronzi patinati e fottutissime troie imbellettate, che giocano e si mostrano nella loro prorompente fisicità per denaro, ci hanno rubato l’impareggiabile insegnamento che ci regala la DIGNITÀ di chi va avanti nella più completa e anonima normalità apparente. La dignità non la compra nessun soldo, non si spalma con nessuna crema e non si mangia in nessun fast food. Qualche soldo ti para il culo ma la dignità che non raccoglie titoloni e copertine è una strada solcata per l’intera umanità!
La costanza di vivere al meglio ogni santo, singolo giorno rende questi Piccoli Preziosi Eroi Normali: Esempi Encomiabili, Ricchezza Incommensurabile!
Altro che i “cento metri in nove secondi e mezzo”, altro che “una bomba da tre a ciuff”, altro che “una rovesciata nel sette”, la costante perpetuazione della Dignità rende Atleti di Dio!
Se potessi gestire un programma in tv, io tratterei il tema della “diversa abilità” non alla Barbara D’Urso o alla Maria De Filippi. Non con commiserazione, alla ricerca spinta e per forza al caso umano e delle lacrime. Punterei tutto sull’Eroicità, sulla Grinta, sulla Determinazione, sull’Amore, sulle Vittorie quotidiane altro che Pallone d’oro e Champions League, alcune persone e famiglie messe in estrema difficoltà dalla bizzarria della vita e da un destino infausto ma potremmo tranquillamente usare l’iperbole “Dagli enormi cazzi che la vita gli spinge su di traverso per il culo” credo renda decisamente meglio l’idea? Che dici Papo? Ti fanno ancora ridere le parolacce?
Pensa, Papo, che mi avevano preso per fare il “Maestro Tofu” ad uno di quei Talent dei quali a volte guardavamo le esibizioni più divertenti ed incredibili, ma non ci sono andato, i questionari di iscrizione al Talent erano pieni zeppi di domande atte a tracciare un profilo psicologico del candidato ed alle domande più intime rispondevo sempre: NO CASO UMANO!, NO CASO UMANO!, NO CASO UMANO! Ci proteggevo Papo! Ma adesso non c’è più niente da proteggere! C’è solo da far conoscere a tutto il mondo la tua storia e quanto tu sia Incredibile! Sì, Papo, non andai all’ultimo provino prima di andare in tv sempre a causa del tuo patatrac a scuola. Tranquillo, non ho rinunciato a niente ho vissuto con te, Papo! Quanto vorrei che lo capisse anche la mamma.
Insomma, io farei un vero e proprio programma che parli di veri e propri Eroi come gli eroi dello sport. Non triste, non drammatico, incazzato se mai, come le mie Lettere, ma che parli di veri e propri SuperEroi in carne ed ossa come te! Gente che con un severo problema di salute sulle spalle e nel cuore, ha scalato con la Leggiadria di un capriolo le più ripide salite, le più insidiose montagne e le più alte vette che gli si paravano di fronte diventando Eterno, Universale. Sei Eterno ed Universale, Papo!
C’è chi lo capisce, Papo, e c’è invece chi pensa che le mie Lettere e la tua Storia siano solo un raffronto tra chi è più e meno fortunato nella vita… Problemi loro. Noi, Papo, si va sempre avanti a tutta dritta verso l’Infinito ed oltre!
Il Doc Iacopo è una di quelle persone che lo ha sempre capito molto chiaro e forte il nostro Senso!
Scrivevo:
http://www.cardiomyopathies2015.com/
È in corso a Firenze una tre giorni di congresso tra i più grandi specialisti mondiali di HCM (cardiomiopatia), la patologia con cui convivono Papo e la mia famiglia. Il Leggendario Doc Iacopo (capite che non posso fare nomi, capirete poi perché Leggendario) aveva anche invitato me e Nicoletta, ma il fitto programma del congresso è molto tecnico e per addetti ai lavori quindi abbiamo declinato l’invito. Non ho partecipato anche perché penso che la mia Battaglia insieme a Papo è in corso ed io sono convinto che okay medicine e dispositivi, ci mancherebbe altro, ma un genitore, per le sue competenze, riesce a fare la differenza seguendolo nello sport giusto, facendolo appassionare a musica / scienza / arte, portandolo per cinema / musei / parchi / boschi / città, quindi il mio Sforzo è tutto rivolto a questo. Inoltre la mia esperienza con un paio di associazioni di volontariato mi ha fatto capire che l’associazione, gioco forza, si interfaccia con gli ospedali ed istituzioni, “dimenticandosi quasi” del singolo paziente, ed io ‘sta cosa non posso permettermela. Detto ciò la mia famiglia ha Molta Fiducia che da queste Menti Superiori e da questi Cuori Appassionati nascano Importanti Soluzioni. Dalla nostra parte ci sono gli ultimi 30 anni di ricerca, lungo i quali sono stati fatti Passi da Giganti e particolarmente negli ultimi 10 la Scienza ha fatto progressi nemmeno immaginabili per gli stessi addetti ai lavori.
Fin qui siamo sul razionale, in mano ai più grandi tecnici che il pianeta ci può offrire, adesso vi racconto perché Doc Iacopo è Leggendario, oltre che uno dei migliori cardiologi italiani e mondiali. Io ho il suo indirizzo di posta ed il suo numero di telefono ed ogni tanto gli invio i miei pensieri ed i miei deliri riguardo “Papo vs HCM” via mail e uozzap, le risposte del Doc. Iacopo mi mettono sempre una Gran Gioia ed infondono una Speranza alla mia famiglia che è davvero una Manna averlo conosciuto!
Mi rispondeva, leggendo i due pensieri poetici di sopra ed altro materiale che gli avevo spedito:
“Andrea,
lo sapevo che era una figata pazzesca, e me lo sono gustato con calma a casa invece di passarlo in fretta in mezzo a tutte le mail.
È molto bello che tu sappia coniugare spunti esistenziali profondi (perché vissuti sulla pelle) con l’humor, la passione e il senso pratico. Le tue proposte alla fine sono davvero tante uova di Colombo, che non verranno mai a mente ai sanitari o agli amministratori.
In chi deve convivere con una malattia cronica, soprattutto se è un bambino, è proprio così… le cose da coltivare sono 3:
1) la normalità (cioè posso essere diverso se lo scelgo io, nel vestire, negli interessi, etc, ma annullo completamente la diversità imposta dall’esterno, in questo caso la malattia)
2) la dignità: e qui non posso che applaudire alla definizione che ne dai;
3) la gioia di vivere. Perché grazie a Dio questa non è mai proporzionale alla fortuna, soprattutto nei bambini, che se ne fregano della logica come il calabrone che vola. Il talento dei bambini per vivere è assoluto, duro come lo zoccolo di uno gnu.
Se posso aggiungere, tra la sfiga di nascere con la cardiopatia e la fortuna di avere una famiglia come la vostra, il bilancio del mio omonimo (Papo) finisce comunque in positivo; e questo secondo me lui lo sa.
Vi abbraccio e davvero chapeau per queste perle di grande bellezza; compreso lo zoccolo di gnu.
A presto,
Iacopo”.
Papo, nella vita la DIFFERENZA la fanno le Persone, SEMPRE! Chissà com’è di là dove sei tu? Io credo che almeno di là, non avendo da smazzarvi tutte ‘ste cianfrusaglie materiali, possiate finalmente e davvero VIVERE!
Doc Iacopo scriverà il prologo del libro delle Lettere che ti scrivo.
Sopra al cielo non c’è il paradiso ma lo spazio e sopra lo spazio l’Infinito è lì che sei, Papo, e riesci ancora a fare un prodigio dietro l’altro anche qua giù! Quella mano non me l’hai mai lasciata, ti ringrazio e ti amo tanto Amore Bello!
Papà
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1 Comment
Buongiorno,
sono una bibliotecaria, vorrei mettermi in contatto con lei per una presentazione, cosa ne pensa?
Sandra