Il Cane
Ciao Papo,
ti piacciono le poesie, ora che sei a zonzo per l’universo e ne conosci da vicino l’origine e l’essenza?
Prima, quando eri di qua, mica ti piacevano troppo ‘ste robe da “Ciuccelloni” che sono le poesie… lo so che in anteprima galattica ci stai sentendo e sai quanto sta venendo bella la tua canzone “Il Rock’n’Roll nel sangue” peccato che la canto io che non son buono… ma vedrai che mi impegno e miglioro! Hai visto che tipo Macilla? Secondo me tu avevi tutte le doti per diventare bravo come lui! E vedrai quando incide la traccia della batteria! Gli chiediamo se possiamo stare lì con lui, a guardarlo? Ma che panza gli è venuta al Signor Mattia? Panzone come lo zio Frenk! E quanto prendiamo per il culo Scatolo? Dieco Skifezza è il solito minchione casinista… non male la sua “Il cammello con le corna”, vero? Dobbiamo trovare l’aria e il vestito giusto per questa canzone perché a te, se il coro dell’Antoniano a scuola lo tolleravi, la Bossa nova proprio non ti piace. Vedrai che facciamo bella anche quella!
Oggi ti voglio raccontare di Luna, le manchi, ti cerca, qualcuno dice che la vai ancora a trovare e le fai le coccole.
Avevo scritto ‘sta roba qua, una vita, fa per Mendi, chissà se ti piace…
IL CANE E’ UN ESSERE SUPERIORE,
CI CURA CON DOLCEZZA SENZA FARCI AVVEDERE
D’ESSERE LUI A VEGLIARE SU DI NOI.
E NOI, ILLUSI BABBIONI, LO PORTIAMO A SPASSO
CONVINTI D’ESSERE PROPRIO NOI AD AVER CURA DI LUI.
MA LUI E’ GIA’ STATO UOMO, LUI HA GIA’ VIAGGIATO,
HA GIA’ VISITATO I POSTI DOVE LO PORTIAMO,
E NON CE LO DICE, NON CE LO FA CAPIRE
PER NON TOGLIERCI IL GUSTO DELLA SORPRESA
DI ANDARE IN UN POSTO NUOVO.
PENSIAMO SENZA ALCUN DUBBIO,
ANZI SENZA NEMMENO PORCI DUBBI,
D’ESSERE PIU’ EVOLUTI
PERCHE’ NOI SI PARLA, NOI SI PENSA, EHI, EHI?!
LUI SI ESPRIME E SI FA CAPIRE PUR NON PARLANDO,
PUR NON POTENDO AFFERRARE,
PUR NON SCRIVENDO!!
E ALLORA CHI E’ L’ESSERE SUPERIORE,
FORSE NOI, FORSE L’UOMO?!
IL CANE E’ GIA’ STATO UOMO,
E’ CHIARO, LO SI VEDE DAL BENE CHE CI SERBA
ANCHE SE SA
CHE POTREBBE ESSERE TRADITO E ABBANDONATO,
LO SI NOTA DA COME ABBRACCIA LA NOSTRA SORTE
ACCETTANDO I NOSTRI SCONFORTI E LE NOSTRE ANSIE,
LUI GIA’ SA’, GUARDA PIGRO, SORVEGLIA PLACIDO E NON SI SCOMPONE,
MA MEDITA E DORME.
LUI GIA’ SA CHE ANCHE NOI ERAVAMO SASSI,
SIAMO UOMINI E FORSE DIVENTEREMO CANI.
Tutte le sere dopo che finiamo di cenare noi tre, Luna va giù a scroccare qualche prelibatezza della nonna…
Quanto è vuoto il divano nuovo da quando non ci sei più, Papo… il divano nuovo e grande, comprato qualche mese, fa per stare tutti e quattro comodi e dritti, a guardarci un sacco di film! Ma quanto è brava Totta, a riempirlo quel divano. Quanto è brava Totta, a riempire il lettone mio e della mamma, la vostra cameretta è sempre vuota. Totta ci sta solo quando ci sono i cuginetti e gli amici che giocano con lei. Ogni tanto prende il tuo compasso, la tua penna che vibra, il tuo pennino e calamaio e si mette a disegnare e a scrivere seduta alla tua scrivania. Il problema per noi è solo quel cazzo di buco nero che è rimasto nelle nostre vite al posto di quel Meraviglioso Arcobaleno vivente che eri tu, Papo. Quanto è brava Totta, a riempirci cuore e pensieri. La vita di qua va avanti, Papo, ed è comunque bella e degna d’essere vissuta. Certo che mi sto anche affezionando all’idea di riabbracciarti tra tanti o quelli che saranno gli anni che ci separano, ma ci hai lasciato talmente tante cose divertenti, artistiche, avvincenti e avventurose da fare, che sarà bello anche godersi questa attesa. La tua e la nostra attesa.
Ciao ragazzo del Cielo!
Papà
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