Attimi di Satori
Ciao Papo,
sai qual è il problema di noi di qua dall’Infinito? Il vero ed unico problema è che ci si rassegna ad essere tristi. Ci si rassegna a vivere staccati da un prima che non c’è e non ci sarà più. È questo il vero ed unico problema per noi che siamo rimasti di qua. Dimenticare non è la via giusta, come stracazzo si fa a dimenticarsi di uno come te, Papo? Come si fa a dimenticare di chi ti ha riempito la vita per dieci anni? Dimenticare non è un esercizio sano e normale. Io mi ricordo una valanga di cose di te e di noi e sono tutti ricordi piacevoli, positivi, forti. Emozioni vive che si perpetuano in un loop di felicità da gustare ogni volta che la tua assenza fisica mi porta a cadere su me stesso e rassegnarmi a stare giù di morale. Certe cose devo imparare ad evitarle, le feste di compleanno di altri bambini ad esempio, per me sono da evitare come la peste. A casa nostra ogni giorno c’era un tipetto bello come Brad Pitt da bambino; intelligente come Einstein da bambino, anzi di più perché Albert da piccolo era introverso e babbo; divertente come Benigni prima di Dante, la Costituzione e soprattutto Renzi; irriverente ed eroico come Deadpool, in tuo supereroe preferito anche se sei tu il vero SuperEroe e lui solo un fumetto. Non è umanamente possibile non sentire fottutamente la tua mancanza. Nemmeno il Dalai Lama e Papa Francesco, se ti avessero avuto accanto per dieci anni e poi boom! Stop! Via! Non c’è più e adesso attaccatevi forte al cazzo di niente e arrangiatevi. Anche due anime così nobili avrebbero fatto a pugni con la Vita e con la Fede. Come si fa a non sentire la tua mancanza? Si sente la mancanza di persone del tutto anonime, come cazzo si fa a non patire la tua assenza? Ci si deve abituare a fare senza di te trovando la tua giusta collocazione, la giusta dimensione del dove sei tu ora. Del dove siamo noi altri adesso. Perché noi non siamo in tutte le robe che facciamo di corsa per arrivare a sera e far passare un altro giorno. Questo è ciò che fa concentrare meno la mamma sul suo dolore e dà un senso alle sue giornate, ma non è la strada giusta o almeno non lo è per me, ognuno ha la sua. Però tutti dovremmo capirci qualcosa da ‘sta storia. E io il sorriso non l’ho perso! Oltre a te ci sono ancora altre cose che mi fanno sorridere e stare bene. Si può stare bene. Si può andare avanti. Un paio di giorni, in questa ottantina di giorni senza di te, sono riuscito a stare bene come se tu ci fossi e non avessi nessun problema di salute. Come ci sono riuscito? Ci sono riuscito perché tu eri nella tua giusta dimensione! Dentro di me, in quello che avevo scritto quella notte, e felice dentro la tua nuova vita. In quel paio di giornate era successa la Magia di riuscire a Sentire! Totta nella sua Vitale ed infinita Saggezza, te impegnato e Felice nelle tue nuove faccende e la mamma, la mamma… Io sono sempre qui per quel che posso e quel che devo. Ma dovere e potere non fanno più parte di una storia famigliare che ha varcato i limiti della vita terrena e attraversato la morte. Di là da dove ci sei tu non esistono tutti questi obblighi, questi impegni, dogmi, regole, andar di corsa, risultati, vittorie, sconfitte, fatturati, non c’è nemmeno più un corpo fisico per avere scassamenti di minchia col sesso e con la passione. Là dove ci sei tu c’è solo Fantasia e Grande operosità per il fine comune che è l’Amore. E cazzo, Papo, se ce lo fai sentire forte anche a noi di qua! Io ne sono testimonianza vivente! Non è compassione e commiserazione, è Amore! La gente che manco conosco vuole aiutarmi, avrei anche rimediato due scopate con due donne, uno slancio d’amore anche questo, per farmi stare bene, per concedermi quello che mi manca. Ringrazio, mi commuove tanto affetto, se ci fossi ancora tu, Papo, accetterei anche perché, come ho scritto nel pezzo del cabaret “La monogamia è una malattia”, fare sesso con un’altra donna e rischiare di farla innamorare – dubito di innamorarmi io, amo tutte e tutti e al contempo tutte, tutti e tutto mi stanno sui coglioni – non è quel che cerco. Io rivoglio la mia famiglia! Te sono certo che sei a stare Bene e ad esprimerti Liberamente! Totta come te è una forza della Natura! Io e la mamma ed il nostro rapporto siamo come quel vecchio campione cui hanno rotto una gamba con un tackle da dietro, infortunato e imbolsito, che si ricorda benissimo come si fa a giocare e fare la differenza, ma la paura lo blocca. Con calma, non c’è fretta, aspettiamo fiduciosi. Ieri sono tornato a parlarti tramite Sonia “Il Ponte”, ci siamo anche parlati di questi argomenti delicati, scottanti, da grandi, e tu mi hai detto che sei nato grande. Eri tu, era la forza della suggestione, era “Il Ponte”, i dubbi rimangono. La razionalità e quella sana diffidenza che serve per tener botta in questo mondo di materia solida, legano tremendamente a stare coi piedi per terra e non farsi fregare e scippare il cervello. Fregare non ho nulla da farmi fregare, perché non mi è stato chiesto un solo euro. Il mio cervello non è mai stato così lucido, in questi ottanta giorni ne abbiamo provate, sentite e viste di ogni e oltre l’immaginabile, compreso il report di gradimento del servizio delle onoranze funebri, ed io e la mamma non abbiamo mai perso staffe e controllo un solo secondo. Io Credo in te, Papo! Credo che in qualche modo che non vedo e non riesco a toccare con mano tu ci assisti, ci supporti e ci guidi. La mia scrittura è fluida, senza fronzoli, chiara e poetica al contempo. Io scrivo da quando sono adolescente, perché così digerisco e metabolizzo le cose della vita, ma non è mai stato così fluido, fluente e scorrevole. Le canzoni che stiamo scrivendo sono illuminate, oltre che dalle belle teste di Macilla, Scatolo, lo Skifezzone e me, da una Amorevole Luce che ci guida, ci sprona a ci consiglia! Il Postulato dell’Amore che sconfigge il dolore di Zamo è stato per forza suggerito da un qualcosa oltre ‘sto cazzo di legno, ferro, fango e cemento armato. La Perizia delle Custodi delle Lettere nel correggere, suggerire e assecondare quel che scrivo non è solo di questo mondo. La Voglia di Vivere di Totta è una miscela di universi che si fondono nel bisogno di divertirsi ed essere Leggeri! Sei tu, Papo! Ci sei tu in tutto questo ad Ispirarci e Aiutarci!
In serata ho assistito anche ad una conferenza sull’aldilà i cui relatori erano Marco e Sonia. La sala era piena di oltre un centinaio di persone, alcune delle quali amiche e frequentazioni di Sonia. Ho cenato col marito di Sonia che è la persona che ancor più di Sonia crede in ciò che lei vede e sente. Ma noi esseri razionali che abbiamo bisogno di portare avanti una famiglia ed un lavoro, abbiamo bisogno di prove scientifiche e tangibili. Non basta tutta l’aneddotica personale che ha snocciolato sulla nostra famiglia, non basta quanto mi fa stare bene stare lì con lei e te, Papo, non basta che io per giorni e giorni mi porti dentro una serenità e una speranza che non sia tutto finito, non basta che a me ‘sta cosa fa stare tanto bene anche se fosse tutta un’enorme cazzata, non basta. Perché fino a quando eri qui, tu bastavi e realizzavi tutto quello che ci serviva? Una serata piena di testimonianze incredibili, fuori da ogni logica di ‘sto mondo, vere, viste, fotografate e filmate da persone in carne ed ossa. Una signora sul punto di passare di là dal’Infinito, dalla porta della morte disse che la maniglia la abbiamo solo noi che siamo di qua. Ma è davvero così vero quello che facciamo ogni giorno, ogni istante della nostra vita, la perpetuazione di gesti, mestieri, la sopportazione, la noia, l’andare comunque avanti sono davvero veri? O la vera verità è in ciò che ci rapisce per qualche istante e ci fa stare bene? Attimi di Satori!
Papo, ieri sera Monica, fa la psicologa mi ha spedito questo post che si intitola e spiega gli “Attimi di Satori”:
“Questa seconda parte della vita, sul piano sia personale che professionale, mi sta regalando molti colori, forse perché gli occhi (che vedono meno in termini di “decimi”) hanno sviluppato una visione più sottile, chissà. Tutte queste gradazioni e toni comprendono anche la sofferenza ed emozioni quali la rabbia e la disperazione.
Di recente, un genitore mi ha portato tutto lo sconforto, la paura e la collera di fronte alla malattia del figlio che non riesce ad “accettare”. Insieme ad altri che, di fronte alle perdite, sperimentano questa umana e comprensibile reazione, li porto con me nel momento del rilassamento durante la mia ultima lezione di Yoga. In questo momento, è per me possibile sentirli nel loro profondo risuonare e, al tempo stesso, non sentirmene, in qualche modo sopraffatta.
La maestra di Yoga ci ha parlato, all’inizio della seduta, di quanto sia importante godere dei momenti, assaporandoli. E, soprattutto, dei più semplici e piccoli nel loro essere dati per scontati (il calore di un raggio di sole, una sedia comoda, un sorriso incrociato per caso). Soprattutto quando si verificano in momenti di grande difficoltà che ci portano a vivere problemi e prove importanti.
Non cambia la situazione, certo. Riflettevo che, forse, creano delle piccolissime “Oasi” di benessere e bellezza possibile, quelle che una cara amica chiama “Tane magiche”.
Certo non è molto, eppure non è poco.
Immagino questi momenti possibili come “Attimi di satori”.
Da Wikipedia: nella pratica del Buddismo Zen indica l’esperienza del risveglio inteso in senso spirituale, nel quale non ci sarebbe più alcuna differenza tra colui che si “rende conto” e l’oggetto dell’osservazione.
Insomma, la famosa “illuminazione”. Non so voi, ma io mi sento piuttosto lontana da uno stato di Satori “a lungo termine”, mi sto però applicando a coltivarne attimi. Già così, mi pare moltissimo sia per me che per le persone che incontro, impegnate a traversate di burrasche e terremoti esistenziali.
“Nel mondo del satori non c’è niente da trovare,
non c’è né l’uomo né Buddha.
Tutti gli universi
sono essi stessi come bolle nell’oceano.
Tutti i saggi e i venerabili
sono come lampi nel cielo”.
Shodoka
Tra l’altro, dato che, sempre secondo il Buddismo, tutto è “Impermanente” e quindi transitorio, tale modalità limitata nel tempo non sarebbe da considerarsi un limite.
Discorsi non semplici, credo di portata religiosa, come scriveva Jung:
“Nel campo cristiano Satori corrisponde ad un’esperienza di trasformazione religiosa”.
Allora, spero che, insieme alle consapevolezze, agli sforzi per migliorare il modo di guardare alla vita, da qualche parte agisca una forza che ci aiuti ad accogliere i piccoli grandi momenti di illuminazione, soprattutto attraversando il suo rovescio: la notte e il buio.
“Durante il giorno c’è la luce del sole.
Durante la notte c’è la luce della luna.
Cos’è la «luce di Dio»?”
“Quella del sole e della luna”.
Joshu
Tu Papo capisci tutto ma io sono ancora un po’ tardo perché non mi lascio andare. Tocco, assaporo, godo per qualche istante ma poi “devo” stare ben piantato coi piedi per terra. Comunque ringrazio Monica! Non ci ho mica capito tutto… Non ci ho capito granché forse… È arrivato quel poco o tanto che doveva arrivare… Attimi di Satori!
Papo, ieri sera da Santa è anche arrivato questo che mi ha fatto divertire tanto!
“Caro Arcano, scusa se sono franca ma famm stu cazzo di piacere di scrivere a Feltrinelli perché c’è una montagna di gente a cui devi arrivare in quanto l’unico vero problema che ha l’essere umano è quello di non digerire la morte dei propri cari e tu co ‘ste lettere ci stai facendo rivoltare gli intestini perché stiamo affrontando questa oscurità – appunto “Universi Paralleli che sarà la mia prossima mostra di dipinti ad hoc su questo – Uè Arcà tu sei geniale e hai trovato per tutti noi UN MODO, ma puoi raggiungere tanti altri se ti pubblica Feltrinelli – abbi pazienza e scriv sta cazz i lettera o se vuoi te la scrivo io e poi tu la mandi – VI AMO E SIETE INDISPENSABILI – …a domani …non so quante volte te l’ho scritto e continuerò a scrivere contiene tutto il mio dolore e incapacità di reagire e la mattina ti leggo come se mi prendessi la medicina per guarire e il dottore e inventore di questa medicina SSI TU – cià”.
Sei un Miracolo tra universi paralleli! Sei pure riuscito rendere carina la morte.
Ciao Amore Universale! Divertiti!
Papà
Sharing is caring!
1 Comment
Ciao Andrea,
ti ho messo nella rassegna di blogger “Adott1blogger”. Dovresti edere una notifica e liccae un “like” (così da dare l’ok all’adozione….vedi regole del gruppo).
Un abbraccio,
Monica
#adotta1blogger