Gioioso Bagliore
Ciao Papo,
pensa che io e la mamma volevamo così tanto andare a scuola a sentire i canti di Natale davanti al Sindaco e le altre autorità cittadine che abbiamo sbagliato orario… e ci siamo salvati da un pianto in pubblico preannunciato, menomale, anzi che culo! Non sai quanto mi fa incazzare vedere tanti bambini e non poterci più vedere te in mezzo. Te che eri così Straordinario e non perché ogni scarrafone è bello a mamma sua ma perché eri un Gioioso Bagliore in… mezzo all’anonimato.
Troppo corta come Lettera? Ma io Papo ti ho già detto tutto quello che dovevo dirti…
Dai, la allungo un po’ con questo pensiero che mi ha scritto Silvia:
Papo è nell’aria, è nel sole, in ogni fiocco di neve.
Papo è in ogni tuo respiro ed in ogni molecola dell’ossigeno che passa dai polmoni al sangue che scorre in ogni tuo centimetro…
Papo è nei colori dell’arcobaleno e in ogni granello di sabbia.
Papo è pioggia che si mescola al mare e quando vuole cammina sul fondo dell’oceano profondo e parla con i pesci.
Papo gioca con i delfini ma salta fino al cielo per toccare le stelle.
Papo aveva tante cose da sbrigare ma si è preso qualche anno di vacanza per conoscerti meglio.
Papo ha provato a dirtelo tante volte, che sarebbe dovuto andare e adesso vuole vederti felice.
Ascolta il vento e il tuo cuore si calmerà.
Papo, per la scuola, per l’obbligo di dover fare le cose a comando scrivevi sempre cose essenziali, bravissime. Per gioco scrivevi come un fiume in piena. Io continuo a giocare, ridere, scherzare, soffrire, piangere, amarti e a scrivere di te fino a che avrò fiato.
Papà
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