La Primavera e il Randagio
Ciao Papo,
giubbino di pelle, scuoiato da una mucca di plastica, scarpette nuove, le stesse Samba che porto da 25 anni quando riesco a trovarle. Non ci sono riuscito e le ho prese su internet, come facevamo coi film e con i giochi che ti piacevano e non trovavamo in giro, alcuni non c’erano manco nel www perché te li inventavi tu. Ti stai perdendo i prossimo 80 anni di futuro su ‘sto pianeta. Chissà cosa inventeranno? Cosa scopriranno? Troveranno davvero una cura per il Mostro e per tutti i Mostri? Tu sei già dove si sa tutto, sia che tu sia in paradiso, sia che tu non sia più Niente, sia che tu sia un usignolo o polvere di stelle. Hai solo bruciato le tappe per vivere comunque ovunque. Gli occhiali da sole me li avevate regalati voi qualche anno fa. Ho fatto anche la barba dopo settimane e settimane, Giubbino, Samba e lenti a specchio come te e Tony Manero vado a farmi il mondo! Quant’è bello quando ci si sente Fighi, Forti e Giovani e quel senso d’assenza che non ti lascia mai solo, ti piega la testa e ti toglie il sorriso, per qualche momento si rintana in un angolo. Sto provando a mettermi in testa di riprendere a correre, a mangiare meno e regolare, magari mi iscrivo anche a yoga. Mente sana in un corpo sano dice il Saggio. La Primavera com’è arrivata se n’è andata, dice che ritorna. L’aspettiamo influenzati con moccio al naso, tosse e prurito nelle orecchie. La Primavera ti rapisce e ti spoglia coi suoi bagliori d’estate ma ti colpisce e ti frega con le sue reminiscenze d’inverno. L’impazienza alimentata dal lungo inverno fa intravedere bagliori d’estate ma è “solo” Primavera.
La Primavera porta con sé Vita ma la Legge della Primavera è spietata:
Il randagio cerca da mangiare dove trova
non è mai randagio per scelta
il padrone del suo destino lo ha buttato in mezzo a una strada.
Randagio, senza alternative
randagio per sopravvivere
beve dalle pozzanghere,
mangia dai cestini,
non si accoppia né per amore né per noia,
solo per lasciare traccia.
Non ha scopo se non arrivare a domani
di perire non gli importa
l’istinto è salvezza e strada maestra
solo, sempre, randagio.
Tu Papo sai.
Papà
Sharing is caring!
1 Comment
Andrea, caro,
Papo è accanto a te anche da questa parte dell’Infinito. È vivo nei ricordi di chi lo ha conosciuto, è vivo nell’eredità di affetti che ha lasciato in tutti/e voi, è vivo negli occhi di chi lo ha amato.
E – grazie alle parole che utilizzi per restare in contatto con lui – Papo adesso è vivo nel cuore di chi, pur non avendolo conosciuto, sorride pensando alla sua vita bella e piena da Supereroe divoratore di lasagna.