Tutto qua
Papo, io sono solo il Testimone della Tua Straordinaria Rivoluzione d’Amore tra due Spazi, due Mondi, due Universi, due Infiniti, attigui, vicinissimi, apparentemente non comunicanti. Quanto meno non comunicano con lo stesso idioma, non usano lo stesso gergo, gli stessi suoni e gli stessi gesti, non più. Io ti mando: Lettere, Canzoni, Lacrime, Sorrisi e un Sogno. Tu mi rispondi con: Piumette, Farfalline gialle, Cuori, “JP”, disegnando con nuvole e mare e mi Regali Fede per Crederci in quel Sogno! Ci teniamo in contatto nell’unico modo possibile: con lo strambo e necessario Linguaggio dell’Amore.
Non c’è pietismo, smancerie, caso umano, non ci sono cazzate sensazionalistiche da sbattere in prima pagina, c’è solo la Tua Storia da raccontare. La Storia di uno dei più grandi interpreti della Vita:
Massimi sistemi, ci domandiamo come facciano gli astronauti ad espletare i loro bisogni fisiologici leggeri e pesanti in assenza di gravità e per lo più, dopo averli evasi, dove vengano stoccati. Tu Papo: “Secondo me la buttano nello spazio… va che bravi… riusciamo pure ad inquinare l’universo…!!?”.
A me e Mamma bastava crescere il nostro bambino ma così non è andata. Dovevo raccontare la testimonianza che la morte non è di questo mondo. Non bisogna temerla, non va rifuggita, bisogna realizzare che è solo una Porta anche se sembra sia la fine di tutto. Arriverà per me quel Benedetto giorno di varcarla e se anche scoprirò che non c’è niente dietro quella porta, io per tutta la mia vita ho continuato a Vivere insieme a Te!
Papo, ‘sto cazzo che non c’è niente dietro quella Porta, vero?
PS: Papo, in questa foto Tu e Totta siete a Roma, nel passeggione, sullo sfondo la statua di Grande Amico dell’Umanità: Giordano Bruno. E’ stato filosofo, scrittore e monaco, “Sì e poi!!?” dicesti quando ti lessi la sua storia e il suo pensiero. Te li riscrivo qui di seguito, all’epoca volevo ispirarti con questi pensieri filosofici che Tu a distanza di anni mi stai facendo vivere nella pratica quotidiana del pensare, sentire e amare.
Il pensiero di Giordano Bruno ruotava intorno a un’unica idea: l’infinito, inteso come l’universo infinito, effetto di un Dio infinito, fatto d’infiniti mondi, da amare infinitamente. Il Dio di Giordano Bruno da un lato supera la natura, ma nello stesso tempo è anima del mondo, in questo senso, Dio e Natura sono un’unica realtà da amare alla follia, in un’inscindibile unità di pensiero e materia, in cui dall’infinità di Dio si evince l’infinità del cosmo, e quindi la pluralità dei mondi, l’unità della sostanza. Bruno ipostatizza un Dio-Natura sotto le spoglie dell’Infinito, essendo l’infinitezza la caratteristica fondamentale del divino. Riallacciandosi ad antiche tradizioni di pensiero, Bruno elabora una concezione animistica della materia, nella quale l’anima del mondo viene a identificarsi con la sua forma universale, e la cui prima e principale facoltà è l’intelletto universale. L’intelletto è il «principio formale costitutivo de l’universo e di ciò che in quello si contiene» e la forma non è altro che il principio vitale, l’anima delle cose le quali, proprio perché tutte dotate di anima, non hanno imperfezione. La materia, d’altro canto, non è in sé stessa indifferenziata, un “nulla”, come hanno sostenuto molti filosofi, una bruta potenza, senza atto e senza perfezione. La materia è allora il secondo principio della natura, della quale ogni cosa è formata. Essa è «potenza d’esser fatto, prodotto e creato», aspetto equivalente al principio formale che è potenza attiva, «potenza di fare, di produrre, di creare» e non può esserci l’un principio senza l’altro. Bruno conclude che principio formale e principio materiale benché distinti non possono essere ritenuti separati, perché «il tutto secondo la sostanza è uno». Discendono da queste considerazioni due elementi fondamentali della filosofia bruniana: uno, tutta la materia è vita e la vita è nella materia, materia infinita; due, Dio non può essere al di fuori della materia semplicemente perché non esiste un “esterno” della materia: Dio è dentro la materia, dentro di noi.
Per queste argomentazioni e per le sue convinzioni sulla Sacra Scrittura, sulla Trinità e sul Cristianesimo, Giordano Bruno, già scomunicato, fu incarcerato, giudicato eretico e quindi condannato al rogo dall’Inquisizione della Chiesa cattolica. Fu arso vivo a piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600. Ma la sua filosofia sopravvisse alla sua morte, portò all’abbattimento delle barriere tolemaiche, rivelò un universo molteplice e non centralizzato e aprì la strada alla Rivoluzione scientifica: per il suo pensiero Bruno è quindi ritenuto un precursore di alcune idee della cosmologia moderna, come il multiverso; per la sua morte, è considerato un martire del libero pensiero.
“De l’infinito, universo e mondi”, stasera lo ordino. Papo, Tu non hai bisogno di capire queste cose complicate, le Vivi e le Muovi, Grazie!
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