Potere Parole
Ciao Papo,
come suona bene “Ciao Papo”!
Suona bene e suona tutti i giorni tra noi due.
Buongiorno
Amico
Amore Bello!
Animali
Arrivederci
Bacio
Bellissimo!
Birra
Cantare
Canzone
Carlotta
Cara
Carezza
Ciao
Cuginetti
Dentro la paura, fuori l’avventura!
Dolce
Facciamo il Bis!
Festeria
Figlio
Giocare
Genitore
Grande
Ciuccellone
Lasagna
Lettere
Libro
Luna
Mamma
Mangiare
Mare
Mondo Carlottero
Montagna
Musica
Nonni
Papi
Papo
Pasta
Pizza
Pescare
Scrivere
Sono Jacopo Pilotta
Suonare
SuperEroe
Totta
Usa la vita!
Viaggiare
Vivere
Zii
Buona notte
Sono tutte le parole che ti dico ogni giorno passando per le scale di casa. Tra tutte le Tue foto con Totta, coi Cuginetti e con i Tuoi amici, questa si prende sempre una carezza ed un saluto, anche dieci, venti, trenta, cinquanta volte al giorno. Tu sei sempre lì, Allegro, Forte, Strafottente e Leggero a ricordarmi quanto devo essere in Gamba per continuare ad essere il papà di Totta e Tuo e un Bravo Artigiano dell’Arte di Esprimersi.
Condoglianze, “Papo era…”, malattia, morte, ricordo, separati in casa, sopravvivere a un figlio, sono le parole che abbiamo abolito dal nostro vocabolario. Oltre a non pronunciarle più non voglio più scrivertele perché il bene che ci facciamo è reciproco! Quanto più Tu stai Bene, tanto più io sto bene! Vale allo stesso modo a parti invertite! Anzi, sto finalmente mettendolo in pratica! Tanto più io sto Bene, tanto più Tu stai Bene! Me lo hai detto un sacco di volte ed è stata dura riuscire a farlo ma così è! Sei Libero di Vivere la Tua Grandezza.
Le Parole hanno il Potere di cambiare la percezione della vita, così come per il “Mezzo sorriso del Buddha” basta tirare su labbra e guance per aiutarsi a stare meglio, così come per scrivere e tirare fuori basta mettersi a fare il gesto di scrivere, allo stesso modo dobbiamo giocare con le parole, come hai sempre fatto Tu:
Tu Papo: “Papà perché hai fatto tardi?”.
Io: “Perché ero al telefono con Salvatore”.
Tu: “Ah, e quante persone ha salvato?”.
Sorrido e gli dico che è il suo nome…
Mi incalzi: “E come fa di cognome?”.
Io: “Onorato”.
Non ti fa perdere l’alzata: “Però! Salvatore e pure Onorato…!”.
Le Tue Parole, le Nostre Parole, grazie Papo!
Papà
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