Contatti di Pelle
Ciao Papo,
venerdì sera sono tornato al Progetto Moebius, lì dove ti ho trovato e visto, lì dove mi hai dimostrato la prova del nove della prova del nove della Tua Esistenza Altrove, della Tua Vera Presenza dall’Altra parte dell’Infinito, non perché io ho bisogno di conforto sperando qualcosa di Te sia rimasto ma proprio perché Tu in un’Altra Vita con altre Logiche Sei Vivo e Sei Tu stesso a Mostrarmelo Manifesto!
La serata di venerdì prevedeva dei contatti medianici con l’Altra parte dell’Infinito tramite Imma, un Ponte, una medium. Da prima ci ha guidato in un esercizio di meditazione e visualizzazione per provare noi da soli a venire a trovarvi nell’Oltre. Probabilmente, richiamati da questa volontà, ha stabilito dei contatti. Dicendo che era arrivato il tal signore, la tal signora, padre, madre, fratello, sorella, di qualcuno in sala, descrivendosi e tracciando un lato caratteristico del legame con il parente. Così per cinque o sei persone in sala che hanno vissuto un contatto con un proprio Caro vivo Altrove. La serata era volta anche a spiegare e dimostrare che tutti abbiamo capacità medianiche, fanno parte del pacchetto di abilità che abbiamo in dote di default. A questo punto il Ponte chiama a sé un paio di persone, una per volta le cinge in un abbraccio e le incoraggia a dire cosa sentono. La seconda, una mamma, percepisce, vede, sente e dice:
Bambino, maschio di 8/9 anni;
ha una camicetta a scacchi con una riga o qualcosa di marrone;
è castano;
ha un bel viso angelico;
ora è molto dolce e sereno.
Il Ponte aggiunge:
ha un grande carisma ed è molto esuberante;
è accompagnato da una signora avanti negli anni.
io alzo la mano subito agli 8/9 anni, ne avevi 10 quando Sei diventato Immenso all’improvviso. Mi chiedono più volte se ciò che dicono mi stia urtando, ribadisco più volte che mi stanno dando conferme che a me fanno bene, “io con Jacopo ci sto bene!” dico. Un’altra persona Sensibile in sala mi dice che io non lo chiamo così di solito ma lo chiamo “Papo”, tentenna a dire il Tuo soprannome, come se si stesse concentrando per sentire cosa le stai dicendo. Imma mi dice che devo provare a fare la scrittura automatica perché è qualcosa che mi appartiene da quando sono bambino. In sala c’è anche Bruno Pepe, quel Signore Sensibile dal quale sono stato il novembre scorso che mi ha raccontato dei cardini della mia vita e dei miei casini prendendoci su tutto pur non conoscendomi. Teneva gli occhi chiusi durante i Contatti, bisbigliava e annuiva. Conferme, continue conferme, manca solo la pelle.
Profumo di bambino
talco e caramelle
morbido di pancia
velluto sulla guancia
mani nelle mani
nessun pudore
sesso spesso trasuda Amore
carne nella carne
solo quella che Senti Tua fin nelle budella
nessun ragionamento
né queste, né quelle,
non più grandi, non più belle
semplice, sola, questione della Tua Pelle.
Ciao Papo, ciao Pelle di Stelle.
Papà
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