Spingo finché ci passo
Ciao Papo,
scrivo a mezzanotte, passando nella notte della città tra i suoi torpori e i suoi squallori timidamente illuminati dalle luci artificiali:
Oscura indifferenza
di chi sei e
di come sei fatto,
Notte.
Mi sveglio dopo 4 ore di auto, 8 ore corso, 4 ore di auto, ottocento chilometri tritati come burro e nozioni su nozioni spalmate come marmellata sulle mie sinapsi e scrivo:
Lucente disagio
di dover mostrare
chi devi essere,
Giorno.
Papo, gli umani commentano, hanno da commentare e condividere gli umani, sono come me gli umani, io sono ancora umano.
Anche se spesso non capisco cosa ci sia da commentare quando ci sarebbe solo da Sentire.
Quali migliori definizioni per la mia Notte e per il mio Giorno?
Saranno tutte scritte in Libri che Resteranno in questa dimensione fisica e terrena ma arrivano da un Altro Abitare.
Ho la Pretesa di fare Arte e Letteratura, ho la Pretesa di portare in Scena uno Spettacolo, ho la Pretesa di riempire 280 posti a sedere di un Teatro, ho la Pretesa di farlo e rifarlo per i prossimi 40 anni e far Ridere, piangere, Riflettere, cambiare e Rivoluzionare chi ci verrà a Sentire.
Non è più tempo per compassione, cuoricini e commenti, è il Tempo dell’Agire, del Realizzarsi, del Cambiare, del Rivoluzionare, dell’Alzare il culo e Fare!
E’ il Tempo dell’Anima che fa Agire la Propria Felicità al corpo!
Ciao Papo “Spingo finché ci passo perché la montagna è solo la somma di qualche sasso”
Papà
PS, qui si metteranno tutti a sedere e Sentire:
https://www.produzionidalbasso.com/…/paprogetto-la-rivoluz…/
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