Dicono che io sia un bravo papà, questo non lo so, ci ho provato e ci provo. So per certo che tu sei stato e sempre sarai il più Grande Figlio, Ispirazione e Amico che si potesse avere.
Un camper. Un campeggio. La normalità di una famiglia in vacanza. Poi, quasi dal nulla, Papo è colto da un arresto cardiaco per dissociazione elettromeccanica. Il più brutto e letale che possa colpirci. Soprattutto che potesse colpire il suo cuore già acciaccato.
Papo combatte una lotta disperata per rimanere vivo, ma le possibilità che possa farcela sono pochissime. Papo entra in coma. Dopo due giorni ha gravissimi danni cerebrali ed è tenuto in vita da circolazione sanguigna extracorporea e respiratore; ha i reni sotto dialisi.
Poi la fine. Si decide di fare l’encefalogramma, ma forse si ferma prima la macchina. In faccia e sul torace è tutto gonfio, perché i fluidi non circolano più bene, le gambe sono fredde e livide, incise e drenate per non amputarle. Tutti gli organi sono compromessi.
È stato fatto tutto il possibile e anche di più. Due ore di massaggio cardiaco tra campeggio, ambulanza e pronto soccorso, poi la dialisi per salvargli i reni e i vari interventi alle gambe per garantire un futuro in piedi. Forse, nel tentativo di cercare spiragli di speranza, si è anche andati un pochino oltre.
Papo è ufficialmente deceduto il 24 agosto alle 15.15.
Papo, in realtà, ci aveva già salutato appena aveva perso i sensi. Aveva fretta di andare a divertirsi altrove, questo è certo. Si sta divertendo e probabilmente (in barba a tutti) sta correndo e saltando come un matto.
In quei due giorni di lotta disperata in ospedale è rimasto nei paraggi solo per farci abituare all’idea che a breve non sarebbe più stato qui con noi.
Papo è il bellissimo tipetto immortalato in questa foto, di seguito le battute scelte per salutare i suoi amici, bellezza ed ironia sono alcuni dei tratti caratteristici e dei super poteri del nostro SuperEroe
Pranzo dai nonni, Papo: “Che emozione sentire il mio nome quando arriva qualcuno con in mano un piatto di lasagna!!”. Mentre Papo rabbocca i livelli di lasagna nel sangue il Nonno spiega la vicenda del bimbo di quattro anni caduto nella gabbia dei gorilla e l’abbattimento del quadrumane da quasi due quintali. Papo sgomento: “Quindi non hanno sparato al bambino…?!”.
Camper, risveglio, via vai dal bagno, la porta resta aperta, ci assale un odoraccio, Io: “Nik, chiudi la porta del bagno che qualcuno ha fatto la cacca”. Totta: “No papà ho fatto una puzzetta io…”. Papo: “Mà, chiudi Totta in un gavone! “.
Papo, discutendo con la zia in dolce attesa del primo figlio: “Zia ti stai già allenando a fare la mamma!!?”.
Area cani, Luna ed altri due cani giocano ad azzuffarsi, un momento via l’altro passano dallo scodinzolare gioiosi al ringhiare con fuori tutta la dentiera armata, dimentichi dello stato d’animo di poco prima. Papo attonito: “Pa’ ma ‘sti cani hanno l’Alzheimer!!?”.
Papo tutto cipiglio e sicumera: “Ho delle prospettive, sono determinato e non me ne frega niente di cosa mi dicono gli altri!”. Io: “Bello Papo, bravo, ammirevole! E qual’è il tuo obbiettivo?”. Papo: “Guardare il film stasera anche se oggi pomeriggio ho visto i cartoni e giocato alla Wii”.
Giretto notturno, vari sfalci d’erba formano dei mucchietti dall’aspetto poco rassicurante, Papo e Totta confabulano, quindi Papo si scaglia a schiacciarne uno: “L’ho distrutto! Così se era una capsula aliena o un uovo di chimera è spacciato!”.
Papo appena sveglio: “Oh Pa’: ho sognato che ero un velociraptor mannaro, combattevo con King kong che mi dava un pugno e mi faceva perdere il senso dell’umorismo”.
Buon divertimento e buon pianto! Perché questa storia fa tanto ridere e tanto piangere.