Preghiera del buonumore

 

Ciao Papo,
uno promette perché si sente in grado di farlo ed è bello vivere l’entusiasmo di farlo. Poi però succede che cambia l’umore, giorno, aria e la promessa non si mantiene. Ieri ti ho promesso che ti raccontavo dell’8 che si sdraia e diventa un Infinito. Oggi mi toccava rispettare la promessa ma non ci riesco. Devo chiederti scusa? Distrazioni, impegni, lavoro e oggi non riesco proprio a raccontartelo perché tutto quello che ti scrivo merita il suo tempo e la sua cura, piuttosto per un giorno non ti scrivo. Non ci sentiamo non è possibile perché io non ho poteri di medianità ma il pensiero che ho per Te e costante ed è molto Bello! Non è nutrito dallo smarrimento e dal dolore ma quanto di bello abbiamo vissuto è restato in me e rivivremo insieme quando verrò a trovarti. O arriverai prima Tu abitando un altro corpo?
Papo, senti che bella questa Preghiera:
 
“Preghiera del buonumore
di san Tommaso Moro
 
Dammi o Signore, una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.
Dammi o Signore, un’anima santa,
che faccia tesoro di quello che è buono e puro,
affinché non si spaventi del peccato,
ma trovi alla Tua presenza
la via per rimettere di nuovo le cose a posto.
Dammi un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”.
Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo,
concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri”.
 
Bella, vero Papo? L’ho letta nel libro di Frate Alberto Maggi. Leggendolo mi rendo conto dell’importanza di trovare conforto nella lettura, lui è Frate, noi siamo Figlio e padre, io non ho sentito la chiamata del Signore, io gestisco da solo a mio modo l’assenza fisica di un Figlio e tutta una serie di assenze, alcune generate da questo evento ed altre per un lungo cordone mai tagliato. Anche in questo Sei l’Esempio Emblematico della nostra famiglia: il Primo e l’Unico ad averlo reciso quel vincolo così limitante. Non può che farmi piacere se il leggerci fa bene e dà conforto ad altre persone ma io a Te scrivo e di Te ho bisogno. ‘Sta roba dello scriverti fa come il sassolino che cade nello stagno e crea cerchi concentrici sempre più grandi.
Non lo conoscevo Tommaso Moro, sono andato a chiedere a Wikipedia che sa tutto:
Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro è stato un umanista, scrittore e politico cattolico inglese del 1500. E’ venerato come santo dalla Chiesa cattolica e canonizzato come martire nel 1935. Nel corso della sua vita si guadagnò fama a livello europeo come autore umanista e occupò numerose cariche pubbliche, compresa quella di Lord Cancelliere d’Inghilterra tra il 1529 e il 1532 sotto il re Enrico VIII.
Cattolico, il suo rifiuto di accettare l’Atto di Supremazia del re sulla Chiesa in Inghilterra e di disconoscere il primato del Papa misero fine alla sua carriera politica e lo condussero alla pena capitale con l’accusa di tradimento. La Chiesa cattolica lo venera come santo.
Tommaso Moro coniò il termine “utopia”, con cui battezzò un’immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, L’Utopia.
Papo, lo sai cos’è l’utopia? Ci vivi dentro adesso nell’Utopia? Io da 10 anni a questa parte festeggio l’Utopia con ‘sta roba che avevo scritto quando tu eri un frugoletto di sette mesi. Ho deciso che Io lo festeggio oggi il Mio Natale.
 
“Il Pippone di Natale (farcito di humor e utopia)
 
Nostalgia dei tempi in cui i democristiani erano cattolici o mafiosi, o cattolici-mafiosi, i socialisti Pertini o arrivisti alla berlusconi, e quelli del PCI erano sempre i buoni, rompi coglioni o coglioni. Nostalgia dei tempi in cui la monetina aveva sempre il suo rovescio e di lato, a camminare sul sottile bordo della moneta, tra ideologie e quotidianità c’erano gli uomini di carne ed ossa che con la loro etica, i loro valori ed il loro appeal facevano diventare l’ideologia pane quotidiano.
Cristo in croce, i romani, alto medioevo, le crociate, basso medioevo, il colonialismo, l’imperialismo, il comunismo, il fascismo, il nazismo, la democrazia, il muro, il libero mercato, la caduta del muro, la globalizzazione. Come lo giri e come lo volti il passato insegna che non c’è un’idea che è meglio di un’altra, c’è un adattarsi dell’idea a quel che succede tra la gente e forse, anzi soprattutto, a quel che il potere si adopera a far succedere tra la gente, e chi non aggiorna svelto la sua idea viene tritato, lanciato fuori dalla storia, recuperato dopo qualche lustro per i libri che la storia la raccontano.
Nostalgia della separazione dei poteri il principio fondamentale dello stato di diritto. Le tre funzioni pubbliche: legislazione, amministrazione e giurisdizione l’attribuzione delle stesse a tre distinti poteri dello stato, organi indipendenti dagli altri poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario.
Il problema, diciamocelo perché c’è un problema!, è come dominare la massa, come far fare al popolo quello che è più conveniente il popolo faccia per chi lo controlla, cioè chi vince democraticamente le elezioni, cospiratore che non sono altro…
Ma il popolo quando trova la sua identità?
Nel corso della storia quando il popolo trova la sua identità rotolano teste e corone, ma nel ventunesimo secolo non ci sono più corone, solo caste ed una tv ed un divano. In ogni salotto, ognuno nel suo proprio salotto, a fortificare il potere e dividere l’opinione pubblica tra destra e sinistra e tutto resta uguale, immobile, e nel mezzo c’è sempre lui, il popolo. Ah, per dovere di cronaca a quelli cui gira meglio c’è anche un bell’impianto home theatre 5+1!
Quel che è di tutti e quel che pochi si accaparrano, la suddivisione della ricchezza e lo strapotere delle multinazionali. Com’è che solo un secolo fa dei comuni mortali convincevano la loro gente ad imbracciare il fucile e fare la rivoluzione a mano armata ed io non riesco a far capire nemmeno agli amici che devono installare un riduttore di flusso per l’acqua? Ammontare dello sporco “den arrow” per l’acquisto del riduttore 2€, forse il riduttore di flusso non regala un sogno incredibile, forse il problema sta qui… O credo di trovare la soluzione nella comodità del divano nella sala di ognuno di noi, nell’agio… Nell’abbandono delle campagne, la città che è troppo e la campagna che è niente. Il grande sogno e la grande avventura, la nostra personale avventura che è meglio di quella di chiunque altro! Verso dove sta andando l’umanità?
Tutto privatizzato, tutto diviso, il trattato di Lisbona che instaura un potere sovra nazionale, un oasi nel deserto, l’acqua pubblica.
Se siamo una creatura della natura quando ci conciliamo con nostra madre anziché dominarla e sottometterla? Se non la rispetti s’incazza! Da buona madre ha un grande spirito protettivo ma quando la porti oltre la soglia di resistenza frana e son uccelli per diabetici, altresì cazzi amari da cacare un acino alla volta con le emorroidi a grappolo ad ostruire la pervia defecatio.
E capita spesso che tutta ‘sta robaccia che ogni giorno mandi giù ti porti addirittura ad odiare la tua stessa sensibilità, gli zombi lavorano, comprano e spendono e sono sorridenti! Vuoti ma sorridenti! Perché io devo stare male!!?
Poi quando non sai più dove sbattere la testa arriva il saggio che ti ricorda: “Io credo nel progresso. Come Marx credo che esista una forza positiva, oggettiva, che spinge la storia verso il meglio. L’intelligenza dei popoli. Credo che ora l’unità non sia matura. Ma credo che il percorso sia irrinunciabile. Abbiamo internet, abbiamo la voglia di unirci, abbiamo la necessità di farlo.
Troveremo 100 modi di collaborare, 100 modi di creare democrazia e partecipazione diretta, pochi obiettivi semplici e la volontà di realizzarli. Noi vinceremo. Se non siamo completamente pirla vinceremo perché abbiamo la storia dalla nostra parte. Il mondo migliora costantemente e gli stronzi sono una specie in via di estinzione”.
E ti ritorna la voglia di stare paziente a spiegare che ogni singolo euro speso crea debito pubblico perché la moneta non è delle persone che fanno l’economia reale ma belle banche che ce la prestano a debito, perché un foglio di carta da 100€ che non ha coperture auree e costa alla banca 30 cent, la banca ce lo fa pagare in tasse 100€. La sinistra diceva di dividere, la destra di capitalizzare, ma il sistema resta lo stesso: crescere! Crescere a debito e intanto inquiniamo, rubiamo vite e soldi, creiamo bolle finanziarie e l’economia ed il mercato sono le uniche leggi a valere.
La moneta non è il fine ma il mezzo per far girare l’economia, il benessere collettivo! Lo capiremo mai?
Ci sono persone di valore e personaggi spregevoli, il vecchio semplice gioco di guardia e ladri… ah, a sventolare come una bandiera alla finestra c’è sempre lui: il popolo, a lavoro, a tavola, sul divano, al cinema, a spasso e in piazza. Il popolo e la libertà di scegliere di votare e di comprare.
In Italia dal 1969 i sindacati non riducono l’orario lavorativo. Perché continuano a crescere mercato e spreco ma non si ridimensiona l’orario lavorativo? Perché non c’è una vera proporzione palpabile tra crescita ed sano benessere portare di serenità e armonia? Perché nonostante il tutto ed il troppo non siamo felici?
“L’emancipazione della collettività è un atto della collettività stessa”, Marx diceva anche che nella società le idee dominanti sono quelle di chi ci governa e tutta la dinamica della società si basa sulla contrapposizione di questi due ovvi fatti. Nel momento in cui la collettività si rende conto del potenziale che ha a disposizione può fare grandi cose, ma deve in qualche modo evitare i pensieri dominanti.
Alle persone ed alle idee s’è sostituito il mercato. Il mercato che si vende sventolando la bandiera del benessere, dell’agio, e il valore umano non è più valore ma una merce da vendere, come la serenità, la gioia, il divertimento, l’informazione, l’istruzione, e l’acqua. Tutto è merce. E nel gioco perverso del tutto è merce è normale che al presidente del consiglio si paghino mignottazze per avere in cambio favori politici, mentre il presidente di regione va a trans e coca. Poi però c’è sempre chi rovina il gioco ed ammazza il pusher ed il trans, annega il pc e ruba il telefonino perché il gioco del mercato lo fa chi ha il potere. Tu ci puoi entrare nel gioco, fai le selezioni del grande fratello, vai in tv, fai un po’ di bisboccia ma non esagerare, resta nei ranghi, resta tutto uguale, solo il tuo conto corrente deve lievitare, o bancarotta.
Alla fine di ogni gioco perverso quando non ha più alibi e sogni, si riscopre la solidarietà. Si riscopre che la condivisione, la fraternità ed mutuo soccorso non possono restare l’ultima spiaggia cui aggrapparsi nei momenti di crisi, sono la vera risorsa dell’umanità! L’unica risorsa su cui puntare per mettere in moto il genio collettivo e buttarsi tutta questa merda alle spalle!
La zappa però non piace a nessuno… ed invece la vera rivoluzione, quella interiore che poi si manifesta in coscienza popolare, passa dalla riscoperta della zappa!
Se facciamo un reality “Zappa tu che zappo anch’io” e lo mandiamo in onda in prima serata su raiset vedrai che la zappa si mette a tirare più del carro dei buoi e del pelo di fessacchiotta, abbiamo l’immaginario colonizzato di cazzate! Vuoto pneumatico ma dicono sia divertente…
Costruiamo l’alternativa ma divertendoci! Troppa serietà abboffa la uallera! Scusami amico, mi scappava un consiglio! Perché quando tutta la merda intorno lascio mi sovrasti, lei mi vince ed io perdo voglia e appeal, tutto sembra vano quando mi lascio pervadere dalla merda, ma la merda va cavalcata come un surfista sull’onda. Alla fine della più grande ondata di merda c’è l’orizzonte in cui tutti speriamo!
Un mondo nuovo in cui le persone non sono relegate e divise ognuno in un solo proprio lavoro, ognuno in un sindacato, ognuno in un partito, ognuno costretto a capire e difendere con i denti il suo proprio mestiere ed il suo proprio orticello. Un mondo messo in moto dall’olismo, dalla fraternità e dalla condivisione. Un mondo fatto di persone che illuminate dall’arte e dalla meraviglia della scoperta collaborano al caos creativo e trasformano la quotidianità in stupore! Un mondo fatto di tanti Leonardo da Vinci e non parrucchieri, impiegati, insegnanti, imprenditori, operai, preti, ecc… un mondo fatto di semplici persone, appunto Leonardo da Vinci, libere di poter scoprire ed inventare giornalmente, non costrette a diventare ricche economicamente per emanciparsi. Una struttura sociale finalmente a forma di sfera con al centro la vita e tutti gli esseri umani equidistanti dal centro, la ribalta della scoperta che “vivere” e “lasciar vivere” è la vera beatitudine, mentre qui da noi ci si accontenta di “produrre e consumare” sempre di più…
Torno a bomba al 23.12.’08, sobrietà e determinazione! Non serietà, pesantezza e tristezza. Saranno i piccoli spazi di Vita Possibile e Felice che riusciremo a creare a far cambiare ottica e paradigma culturale a scettici, distratti e disinformati. Per gli stronzi non c’è da preoccuparsi, come diceva il saggio, si annientano da soli.
In gamba gente e continuate così che lo siete!
Per concludere, un pizzico di nostalgia di quando ero piccolo ed i grandi prendevano le decisioni, ma quante cazzate hanno fatto!!? Adesso grande sono io e decidere è un macello, una forma di razzismo quasi, eliminare una cosa per fare spazio ad un’altra. Il fatto è che le cose che si buttano via sono esperienze che si potrebbero fare e mi vien male decidere di buttar via una parte di un possibile me stesso, ma in questo tempo urge scegliere, e fare le scelte giuste!
E gli auguri!!? Gli auguri non ve li voglio fare!!? Certo che sì!
Tanto unguento a tutti per moderare l’attrito dei vostri carrubi sotto il vischio!”.
 
Papo, ma dove Vivi Tu adesso si fa così tanta fatica a capire come si fa a Vivere, a farlo e ad andare d’accordo uniti verso uno stesso Ideale nel rispetto delle differenze? Tutta ‘sta roba non dovrebbe essere la realizzazione dell’espressione Amore? Spesso noi altri da ‘sta parte dell’Infinito facciamo una faticaccia anche solo a respirare…
 
Lo prenderemo così grosso e pesante quel pescione, questa è la nostra Vera Promessa, altro che Utopia!
Papà
28 novembre 2017

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Lettera 379

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