Figlio
Ciao Papo,
ti scrivevo così quando sei nato.…
Figlio
che non è bello perché mio ma solo perché è figlio
foglio bianco
ho sonno, son stanco
ma non te lo so dire e scoppio in un pianto.
Bicchiere vuoto, calice da riempire,
acqua da versare e gioia da bere
speranza cui brindare
tempo da masticare
storia da iniziare, proseguire e continuare
futuro da stare ad ascoltare
tempo nelle mani e canto di gabbiani
naso all’aria a mirare e rimirare aeroplani
poi magari era solo un gufo
ma non importa perché per me è tutto un ufo
e allora prendetemi per mano e portatemi a scoprire un altro arcano.
Scambierai le cose brutte per belle
piangerai per le cose belle che in realtà sono brutte
non capirai e sarà tutto un gran trambusto
e consigli non ho da darti
perché ognuno ha la sua cura
e trovare la propria è assai dura
magari è anche la stessa
ma ad ognuno la sua misura.
Solo un motivetto ti canticchiavo nel letto:
“Rimani così perché sei già perfetto!”.
Tienitelo stretto!
E se proprio vuoi che ti dia un consiglio,
regalalo ogni dì a chi ti fa un dispetto
perché non è un lupo ma un coniglietto.
Il tempo ha deciso che non potessi crescenti, curarti e darti consigli. Sapevi già tutto ed io invece da te ho ancora tanto da imparare.
Papà